Mdp. Art. 1 - Serrata dialettica fra consigliere regionale e coordinamento provinciale di Brindisi.

Tagliente risponde ad Abaterusso: maldestro tentativo di dettare dall’alto una linea politica in contrasto con quella consolidata.

 

Credo sia opportuno chiarire alcuni aspetti della gestione pro tempore del Movimento Articolo Uno – Mdp in Provincia di Brindisi.

Nel corso dei mesi, nel rispetto delle direttive nazionali, si è provveduto a costituire un coordinamento provvisorio al fine di procedere al radicamento del nuovo soggetto politico sul territorio.

Tale coordinamento, ad oggi del tutto inerte, non è stato mai convocato, né ha posto in essere quelle doverose attività necessarie ad agevolare l’incontro tra i diversi comitati nati spontaneamente in diversi comuni della Provincia.

Tale carenza organizzativa, di fatto, ha impedito l’avvio di una seria fase di organizzazione a livello provinciale di Articolo Uno, che avrebbe consentito alle energie dislocate sul territorio di diventare protagoniste di una fase di rilancio della sinistra nel quadro politico provinciale e regionale.

Oggi, dopo numerose iniziative organizzate e presiedute dai diversi riferimenti comunali del nostro Movimento, suscita non poche perplessità il “monito” sottoscritto dal Capogruppo di Articolo Uno – Mdp alla Regione Puglia, Ernesto Abaterusso.

In maniera alquanto sintetica si potrebbero descrivere tali dichiarazioni in termini di “maldestro tentativo” di dettare dall’alto una linea politica certamente in contrasto con quella già consolidata, in particolare, sul territorio brindisino.

Vorrei ricordare ai vertici regionali che le sensibilità locali non sono “altro” rispetto a quelle aggregatesi nelle more delle attività della Giunta Carluccio, ed in opposizione alla stessa.

Invero, il coordinamento brindisino ha sempre portato avanti una battaglia per combattere la mala-amministrazione radicata nel comune capoluogo, soprattutto senza l’ausilio ed il necessario supporto degli esponenti politici di livelli superiori.

Oggi, dopo mesi di silenzi e congetture, qualcuno intende delegittimare l’azione di tante compagne e tanti compagni che, con spirito di totale servizio alla collettività ed al neonato movimento, hanno portato avanti importanti battaglie in contrasto con la fallimentare amministrazione Carluccio.

Ebbene, se il Capogruppo Abaterusso intende avallare l’apertura del Movimento a soggetti politicamente incompatibili con ogni azione e scelta compiuta da Articolo Uno di Brindisi sino ad oggi, non è sufficiente la mera scrittura di comunicati stampa redatti in “politichese”, ma occorre una scelta di campo.

Occorrono, comunque, un chiarimento ed una sintesi politica che possono trovare piena espressione solo in un largo coordinamento provinciale, espressione delle specificità dei singoli comitati territoriali.

Considerata l’eterna fase di transizione che il Movimento vive, sarebbe opportuno, anzi addirittura necessario consolidare e legittimare l’avvio di una vera fase di costituzione degli organismi dirigenti secondo un forte sistema premiale, che consolidi il ruolo delle tante persone che, dalla nascita di Articolo Uno sino ad oggi, hanno speso energie, tempo e passione per rivendicare il ruolo della sinistra nella città e nell’intera Provincia, con vere e coraggiose scelte di campo.

Abbiamo la necessità, quindi, di costituire davvero un luogo in cui le energie e potenzialità delle persone perbene, che hanno aderito ad Articolo Uno, possano incontrarsi ed autodeterminarsi, eliminando il rischio di eventuali incursioni esterne destabilizzanti che rischierebbero di minare il costruttivo e pacifico confronto politico interno che nel corso di questi mesi ha consentito l’avvio delle attività politiche nei nostri comuni.

Diversamente, invece, assisteremmo ad un continuo stillicidio perpetrato da coloro i quali intendono questo promettente Movimento come luogo per il riciclo privilegiato di un ceto politico autoreferenziale e privo di un radicale contatto con il territorio, che si caratterizza per la sordità rispetto alle importanti esigenze di ricambio della politica e della classe dirigente provenienti da ogni settore della vita sociale.

Le parole “dialogo” e “apertura” acquisiscono un senso profondo e vero nella misura in cui si rispetta l’autonomia politica ed intellettuale dei gruppi locali e nella misura in cui tali autonomie vengano accolte in un valido e riconosciuto consesso; al contrario, i goffi tentativi di imposizione calati dall’alto arrecherebbero un serio pregiudizio agli obiettivi di profondo cambiamento politico e programmatico che il nostro Movimento è chiamato a perseguire nel nostro Paese.

Giuseppe Tagliente

Coordinamento Prov.le Brindisi Articolo Uno

Consigliere Comunale di Ostuni

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