Ciracì riprende il tour della sicurezza: “Servono più telecamere e più controlli in tutto il territorio provinciale”
L’On. Nicola Ciracì ha ripreso il suo tour per la sicurezza del cittadino e l’efficienza delle forze dell’ordine.
Ha incontrato il questore di Brindisi, dottor Maurizio Masciopinto, in compagnia del quale ha visitato la sala di controllo con i monitor collegati alle 50 telecamere di sorveglianza (Progetto Pon Sicurezza) finalmente funzionanti dopo i numerosi appelli del parlamentare di Direzione Italia.
«Ho esposto al questore – dichiara Ciracì – la necessità d’implementare ulteriormente le aree videosorvegliate, con particolare riferimento al quartiere Sant’Elia di Brindisi, e di aumentare i controlli fisici da parte delle forze di polizia tanto nel capoluogo, quanto nei centri a forte vocazione turistica, specie d’estate, come per esempio Fasano, Ostuni, Carovigno e Ceglie Messapica».
Sempre accompagnato dal questore, il deputato è stato a colloquio con la dottoressa Stefania Occhioni, dirigente dell’Ufficio Immigrazione, alla quale ha rinnovato la stima per l’importante e quotidiano lavoro svolto dal suo settore nell’identificare i migranti e nel gestire sbarchi e pratiche: «La Questura – dichiara – è sottoposta a uno stress abnorme a causa della presenza di un numero eccessivo di stranieri, con le conseguenze del caso in termini di pericoli per i residenti».
In seguito, Ciracì ha visitato il commissariato di Ostuni. Al commissario capo Gianni Albano ha rivolto i complimenti per gli straordinari risultati sin qui raggiunti nonostante la cronica carenza di personale e la grande estensione del territorio da coprire.
Infine, l’onorevole ha fatto visita al comando della polizia municipale di Brindisi, guidato dal dottor Teodoro Nigro, per sincerarsi anche qui del funzionamento dei sistemi di telesorveglianza. Sempre in tema di sicurezza, Ciracì tocca un tema in questo periodo particolarmente “caldo”: «Alla luce della circolare Gabrielli – spiega – i sindaci dovrebbero rendersi conto dell’opportunità di promuovere meno eventi a rischio, che finiscono per sovraccaricare le forze dell’ordine, e soprattutto dovrebbero impegnare più somme per incrementare la sicurezza dei turisti in villeggiatura, con maggiori controlli fisici sia nei centri abitati che nell’agro, poiché garantire la sicurezza è il primo punto fondamentale se si vuole perseguire un turismo davvero di qualità».