Rogoli: se il Pd dovesse chiedere al nostro circolo una candidatura, non ci mancano le risorse.

Pubblichiamo un’intervista fatta al segretario Francesco Rogoli, dopo il congresso del circolo locale e del Pd provinciale.

 

Segretario facciamo il punto della situazione dopo l’esito del congresso locale e provinciale.

Ci sono tutte le condizioni affinché da questo congresso si possa uscire meglio di come ci eravamo entrati. A livello locale abbiamo avuto il merito, e a mio parere l’intelligenza, di considerare prioritaria l’unità del partito pur rispettando la sensibilità e il punto di vista di ciascuno. Questa scelta a mio avviso ci rende più forti, mentre una conta interna e senza un confronto politico alto avrebbe finito per aggravare la nostra situazione. Rispetto al congresso provinciale sono certo che Rosetta Fusco abbia tutte le caratteristiche per dotare di una funzione, che si sostanzia nell’autonomia, nell’elaborazione e nell’organizzazione, il partito della nostra provincia. A Mesagne una larga maggioranza l’ha sostenuta e, per la prima volta dopo anni difficili, il nostro circolo potrebbe tornare protagonista nella direzione politica provinciale del partito.

Qual è il vostro giudizio sulla situazione politico – amministrativa di Mesagne? Il quadro potrebbe cambiare in vista delle prossime scadenze elettorali?

A Mesagne stiamo attraversando una fase di anormalità sul piano politico ed amministrativo. In un civismo indistinto che rifiuta ogni identità e idealità il Pd è l’unica forza che si è opposta a questa deriva antipolitica che peraltro non sta producendo risultati positivi per la città. Per questa nostra posizione oggi scontiamo una situazione di isolamento, ma non per questo abbiamo rinunciano in via definitiva a riappropriarci del ruolo di forza di governo. Pur restando all’opposizione di un progetto politico che non abbiamo condiviso dalla nascita, noi vogliamo farci carico di dare il nostro contributo alla soluzione di questioni molto importanti che determineranno il futuro della nostra città. Su questo terreno, più che sulle scadenze elettorali, vorremmo determinare uno stravolgimento del quadro attuale, che invece di incentivarla ha finito per mortificare la partecipazione dei cittadini (quella vera!), che sta disabituando la città alla discussione e alle scelte collettive e sta radicando l’idea che, tutto sommato, è meglio risolvere i problemi in proprio attraverso un rapporto diretto con chi gestisce il potere.

In vista delle elezioni politiche il PD di Mesagne potrebbe avere un suo candidato?

Solo pochi giorni fa il Parlamento ha approvato la legge elettorale e siamo in attesa che il Ministero dell’Interno definisca i collegi sia per la quota proporzionale che per quella maggioritaria, solo nei prossimi giorni avremo un quadro chiaro per fare delle valutazioni. A noi interessa soprattutto che il Partito Democratico del nostro territorio si impegni per essere punto di riferimento politico attraverso una visione chiara sulle questioni epocali che abbiamo davanti: ambiente e questione sociale su tutte, bastano i dati allarmanti di cui disponiamo per testimoniarlo. Se, dentro questo disegno complessivo che dovrà riguardare il territorio ed il Paese, il PD dovesse chiedere al nostro circolo un impegno diretto attraverso una candidatura a noi non mancano le risorse per poter assolvere a questo compito.

In seguito alla scissione in che rapporto vi ponete con chi sta a sinistra del PD ?

Il Partito Democratico ha concluso ieri la sua conferenza programmatica nazionale, il segretario nella sua relazione di chiusura ha chiarito che il PD è interessato a costruire una coalizione di centrosinistra e in questo tentativo non avrà preclusioni verso nessuno. Anche noi a Mesagne vogliamo interpretare questo ruolo per smontare l’assunto che centrosinistra e centrodestra sono categorie del passato, ragionamento che ci condanna ad una degenerazione senza limiti. Ci confronteremo con tutti i potenziali interpreti del centrosinistra: sia con quelli che potranno essere nostri futuri alleati, sia con coloro dai quali ci potranno dividere distanze difficilmente colmabili.

 

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