Pd: documento politico sul voto del 4 marzo.
Il Partito Democratico di Mesagne, riunitosi nelle serate di venerdì 9 e martedì 13 marzo, ha discusso
alla presenza di iscritti, attivisti e dirigenti sugli esiti delle elezioni politiche del 4 marzo scorso.
La sconfitta, netta ed inequivocabile, affonda le sue radici molto in profondità e si è alimentata negli anni dentro la crisi della globalizzazione che ha acuito di molto le disuguaglianze e ridotto lo stato sociale. Come ha opportunamente osservato il vice-segretario, oggi reggente, Maurizio Martina “si è consumata una cesura storica tra i valori fondanti della Repubblica ed il Paese”. Non aver visto per tempo questa rottura è forse la vera responsabilità politica che il Pd porta su di sé. Per questa ragione ciò che di buono è stato realizzato durante i governi a guida Pd non è bastato a metterci al riparo da un esito così severo che interroga tutta la sinistra.
Dal 2008 ad oggi, man mano che gli effetti della crisi economica si manifestavano in tutta la loro gravità, il consenso in termini di voti assoluti al Pd è calato, segno evidente di come siano mancati gli strumenti per rispondere alle questioni che questo delicatissimo passaggio storico ha posto. Alla luce di queste valutazioni riteniamo sbagliato, da un lato, ricercare un capro espiatorio nell’ultimo dei segretari del Pd e, dall’altro, riavviare da qui a poco tempo la macchina delle primarie rischiando di personalizzare una discussione che invece dovrà necessariamente essere scevra da contese personalistiche dal momento che riguarda la stessa ragion d’essere del PD.
E’ venuto il momento di una riflessione di carattere straordinario, che coinvolga tutte le risorse che a livello territoriale animano il Pd, che possa attrezzare il partito per affrontare le sfide del “mondo nuovo” dentro il quale le rendite di posizione non bastano più. Occorre che il Pd, partendo dalle sue radici, trovi strumenti nuovi per porre rimedio alle gravi ingiustizie del nostro tempo. È necessario, altresì, riprendere e aggiornare il lavoro avviato dalla commissione per la stesura del “Manifesto dei valori” del Partito Democratico per definire un “asse politico-culturale” di riferimento entro il quale calare programmi e soluzioni.
Il risultato negativo ha visto prevalere quelle forze che, attraverso soluzioni sulla cui praticabilità ci sia concesso di nutrire molti dubbi, più di altre hanno intercettato il disagio sociale e la domanda di sicurezza della maggioranza degli elettori. A queste forze spetta il compito di formulare delle proposte per il governo del Paese. È difficile ipotizzare oggi un’alleanza politica tra il Pd e queste formazioni, dalle quali ci separano i contenuti e il modo di intendere la democrazia rappresentativa oltre che l’idea stessa, definita dall’articolo 49 della Costituzione, di organizzare la partecipazione politica dei cittadini.
Il momento di sottrazione dalle immediate esigenze di gestione operativa non deve essere, e neppure fatto percepire, come delega in bianco od un ritiro sull’Aventino ma rappresentare il comportamento consapevole di una classe dirigente che, analizzando lealmente e consapevolmente le condizioni di un risultato negativo, ha la capacità di elaborare valori e proposte coerenti con il concetto di “democrazia positiva” e di definire coerentemente una classe dirigente che le rappresenti in pieno. L’elemento territorio (regione, provincia, comune, quartiere) diventa il centro di questa azione mirata a ricostruire un radicamento che coinvolga soprattutto i giovani, a cui deve in particolare essere rivolto il messaggio di grande attenzione e di richiesta di partecipazione propositiva e costruttiva.
Anche a Mesagne, dove il Pd ha confermato la piena fiducia nel gruppo dirigente locale, l’impegno dovrà essere quello di ridurre la frattura con importanti settori della società. Questo lavoro comporta la costruzione di una nuova idea di città e la definizione di un campo di forze sulla base del convincimento sul quale restammo isolati nel 2015: tessere la tela di un centrosinistra rinnovato e plurale nelle sue espressioni. Per fare ciò il Pd porrà in essere delle iniziative e si rivolgerà a quelle realtà, siano esse civiche, associative o politiche, che si riconoscono nel sistema di valori di un centrosinistra che sia capace di pensare e costruire la “Mesagne del domani”.
Partito Democratico – circolo di Mesagne.
Il documento è stato inviato a:
Al Segretario reggente del PD
On. Maurizio Martina
Al vice- Segretario del PD
On. Lorenzo Guerini
Al responsabile dell'organizzazione del PD
On. Andrea Rossi
Il Partito Democratico di Mesagne (BR) ritiene quanto mai utile condividere con tutti i livelli del partito gli esiti di due serate di discussione sul voto politico del 4 marzo scorso.
Con la presente si comunica fin da ora la disponibilità ad organizzare incontri aperti ai nostri elettori ed a quanti tra i cittadini vorranno dare un contributo alla nostra riflessione. Sarebbe importante poter contare sul sostegno e sulla presenza di un dirigente nazionale del partito così come opportunamente stabilito dalla direzione nazionale.
Si allega il documento finale approvato alla fine della discussione con i nostri iscritti, attivisti e dirigenti.
Un caro saluto,
Francesco Rogoli
Segretario PD Mesagne.