Soppressione Ppi: il Pd di Mesagne sottolinea da tempo le criticità del piano di riordino.

Il partito democratico di Mesagne non ha mai nascosto negli anni i problemi relativi alle politiche in materia di sanità della regione Puglia.

Lo abbiamo fatto pur essendo partito di maggioranza relativa negli ultimi quindici anni, e nonostante oggi sia, il PD, il partito che esprime il Governatore della Puglia. Ci siamo sempre espressi, in particolare su questo tema, nell’esclusivo interesse della città senza mai temere di compromettere rapporti che nelle tornate elettorali possono sempre tornare utili. La rete tra tanti difetti ha il pregio di costituire una “memoria virtuale” a beneficio di tutti coloro che volessero andare a verificare le iniziative, le proposte, le prese di posizione del partito democratico negli ultimi dieci anni.

L’ultima iniziativa in ordine di tempo è stata quella di affiggere in città un manifesto per chiedere conto alle istituzioni locali del perché, in un assordante silenzio, il PTA inaugurato a novembre fosse rimasto chiuso per diversi mesi, perché alcuni servizi, come la radiologia, siano rimasti fermi per troppo tempo e cosa stesse succedendo a quello che fu il pronto soccorso. La questione riguardante la soppressione dei 39 PPI, sulla quale in molti scrivono in queste ore, a Mesagne, infatti, non si pone oggi. Già da diversi mesi è partita la trasformazione di quel punto in un PPIT gestito dal 118.

Da almeno tre mesi non ci sono più le ambulanze, sostituite dalla vettura medicalizzata con inevitabile depotenziamento delle prestazioni che possono essere erogate. Naturalmente noi come molti riteniamo che non sia questa la strada da seguire e che ben altri costi andrebbero abbattuti a partire dalla spesa farmaceutica e da quelli relativi alla mobilità passiva dei pazienti (almeno di quelli che ancora si curano). E’ venuta però l’ora, anzitutto per coloro che hanno difeso a spada tratta questo piano di riordino e rivestono ruoli di primo piano nelle istituzioni locali e regionali, di passare dalle parole ai fatti mostrando di avere a cuore anzitutto il diritto alla salute dei cittadini e poi l’interesse della propria parte piuttosto che per il proprio destino politico-personale. Il tavolo istituzionale convocato per il 20 aprile dal Presidente della Regione è una occasione utile, è in quella sede, se si è capaci, che bisogna far valere le ragioni della nostra città e i diritti dei cittadini mesagnesi.

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