Il Parlamento approva parere Fondo europeo per la Difesa, On. Aresta relaziona a Montecitorio.
ROMA, 6.9.2018 - “Occorre cogliere l’opportunità offerta dalla prospettiva di istituire un Fondo europeo per la difesa per realizzare
, anche nel nostro Paese, una strategia coerente ed organica che valorizzi le competenze e le potenzialità del mondo dell’università, della ricerca e dell’industria, con particolare attenzione per le produzioni dual-use che assicurano una importantissima ricaduta nel settore civile; affinché l’industria e la ricerca nazionali possano concretamente concorrere paritariamente con quelle degli altri Paesi, all’accesso ai finanziamenti del Fondo europeo per la difesa. È necessario promuovere e preservare la capacità e l’autonomia tecnologica e produttiva dell’intera filiera delle imprese italiane operanti nell’ambito della difesa, anche in collaborazione con le grandi imprese, fortemente interessate ed attente all’evolversi delle dinamiche politico-industriali, azioni di sostegno volte a favorire la partecipazione delle microimprese italiane operanti nel settore della difesa in progetti collaborativi ed iniziative promosse nel contesto del Fondo europeo per la difesa. Un progetto che vale 13 miliardi di euro”. La proposta di regolamento integra in un unico Fondo, sviluppando - nell'ambito del prossimo quadro finanziario pluriennale 2021-2027 - le iniziative attualmente previste dall'azione preparatoria in materia di ricerca nel settore della difesa 2017-2019 e dal programma europeo di sviluppo del settore industriale della difesa 2019-2020, che è in corso di approvazione, ma che verrà poi abrogato e sostituito della proposta di regolamento sul Fondo europeo per la difesa a partire dal 1° gennaio 2021. In tale singolare contesto, hanno sottolineato i Relatori alla Camera dei Deputati On. Giovanni Luca Aresta (M5S – per la IV Commissione Difesa) e On. Lino Pettazzi (Lega Salvini Premier – per la X Commissione Attività produttive), è quanto mai importante rilevare la esigenza, qualora il processo di sinergia europea dell’industria della difesa comporti nella sua razionalizzazione la perdita di posti di lavoro o la chiusura di stabilimenti portati “ai margini” dal processo, della sincrona istituzione di un fondo destinato alla riconversione di tali stabilimenti e al recupero dei posti di lavoro in altri settori industriali. Il parere approvato ieri dalle Commissioni parlamentari segna una svolta fondamentale che - nel potenziare le capacità di difesa e sicurezza dell’Unione - mira a rafforzare la competitività degli apparati produttivi europei, recuperando la vocazione manifatturiera: settore che più di altri ha risentito degli effetti negativi della crisi economica e che è sempre più esposto alla concorrenza di altri Paesi produttori, fra cui le potenze emergenti. E questo – ha soddisfacemente evidenziato Aresta – assume una valenza importante per il nostro Paese che, proprio grazie alle risorse del Fondo europeo della difesa, potrà continuare e magari incrementare le sue politiche nella direzione della ricerca e sviluppo che sono le più rischiose, data la nota penuria delle risorse di bilancio a livello nazionale. È una partita importante per l’Italia, la parola torna ora a Bruxelles.
Giovanni Luca Aresta, Portavoce M5S Camera