Manifesto Comitato spontaneo Lega pro-Salvini Mesagne
Si porta a conoscenza della comunità mesagnese la costituzione del “Gruppo politico spontaneo di cittadini pro-Salvini” aperto a tutti
coloro che ne condividono la linea politica e che vogliono contribuire con le proprie opinioni a rafforzare e dibattere i temi più importanti dell’economia, della migrazione e delle politiche europee. In questo particolare momento politico del nostro paese, il Gruppo ritiene di scendere in prima persona nel dibattito politico in corso per raccontare una diversa verità rispetto a quella finora raccontata dalla vecchia politica, con particolare riferimento alla cultura post comunista, diventata nel tempo artificiosamente democratica/socialista, ma senza avere nel suo DNA la sostanza per una visione realmente democratica. La presenza dei vari governi di sinistra in questi decenni ha comportato per l’Italia una serie di errori strategici per l’economia del nostro paese. Si è passati da uno Stato forte e liberale (DC/PSI) ad uno Stato spogliato e derubato del proprio patrimonio in favore di gruppi di potere privati nazionali/internazionali. Di seguito alcuni esempi eclatanti: lo smembramento dell’IRI (gov. Prodi), con circa mille aziende pubbliche dei settori strategici (in particolar modo agroalimentari e meccaniche) sono state svendute a tedeschi e francesi; la privatizzazione energetica nazionale a favore di amici di D’Alema; lo smembramento della SIP (scissa in Vodafone-Telecom-Tim), consegnata nelle mani di stranieri; le concessioni delle autostrade ai privati, i quali pagano le tasse in Lussemburgo anziché in Italia, applicando però a noi italiani le tariffe più alte d’Europa, e, paradossalmente, riducendo le manutenzioni necessarie alla sicurezza di tutti noi, ecc. ecc. Tutto ciò è avvenuto applicando la teoria del più spietato neoliberismo economico di mercato, tanto auspicato dai gruppi delle famiglie più ricche del paese e da gruppi finanziari bancari internazionali, che hanno fatto passare l’incredibile concetto che gli italiani e le aziende di Stato siano un peso per le finanze del Paese, giustificando il trasferimento nel loro portafoglio, a prezzi di svendita. Il nostro ingresso nell’Europa unita è il coronamento delle pessime condizioni con le quali entriamo a farne parte, rappresentato in primis dall’abbandono della lira a favore della moneta Euro, il cui valore dimezza il potere di acquisto delle famiglie, che d’ora in avanti dovranno stringere la cinghia per arrivare a fine mese; e a seguire, ma con eguale importanza, dalla cessione della nostra sovranità monetaria alla BCE che da quel momento in poi, in virtù dei poteri sovranazionali concessigli, opera e detta le leggi economiche secondo la logica dei mercati. Oramai siamo prigionieri e subordinati alle politiche dell’austerità impostati dagli investitori finanziari stranieri, che misurano il grado di affidabilità d’investimento a fronte di basso salari, di continui richieste di riforme del sistema pensionistico e di politiche governative che abbassano il welfare di tutti noi. I trattati UE di Maestricht e di Lisbona dovevano consegnare un’Europa dei popoli che si integrano e prosperano in modo equilibrato per tutti. La realtà ha distrutto i sogni di quanto speravano in una Europa libera e capace di valorizzare quanto di bello e di buono i popoli del Mediterraneo hanno fatto per far progredire i modelli di società a misura d’uomo. Ma questa Europa divide piuttosto che unire; sanziona coloro che non rispettano i vincoli di bilancio (3%) ma chiude gli occhi quando lo fanno Germania e Francia; lasciano l’Italia e la Grecia soli a sostenere l’urto di un massiccio esodo biblico dei paesi afro/arabi e chiude gli occhi quando Francia e Inghilterra destabilizzano la Libia così come gli americani fanno con il Medio Oriente. Oggi all’Italia si chiede di continuare ad accogliere i migranti in cambio di un maggiore sostegno economico per ospitarli e, nel contempo, nel bilancio europeo vengono ridotti i fondi necessari per sostenere l’agricoltura, settore strategico e da sempre trainante della nostra economia, attualmente messa in ginocchio dalle sbagliate politiche del passato e aggravate da una politica fiscale ingiusta e persecutoria con Equitalia, che ha portato tantissime aziende agricole e non a chiudere, determinando gravi ripercussioni produttive ed occupazionali, andando ad ingrossare il popolo dei nuovi poveri (attualmente circa 18 milioni). Di fronte a questa grave situazione, la politica di Salvini è tesa a sanare l’attuale situazione fiscale e sanzionatoria a carico delle aziende, attraverso la pax fiscale, rispondente ad una concreta ripresa dell’attività produttiva ingiustamente messa a fallimento a causa del mancato accesso ai crediti bancari, nonché ai fondi europei. Siamo di fronte a politiche europee che impongono la riduzione del deficit di bilancio, ma senza aiutare i paesi ad aumentare la produzione né tanto meno l’occupazione; per fare ciò occorrerebbe che lo Stato facesse investimenti pubblici, ma, avendo ceduto la sovranità monetaria, si vede costretto ad elemosinare investimenti dalla BCE e dagli investitori stranieri, che impongono politiche di austerità restrittive che impediscono gli investimenti necessari alla ripresa economica/produttiva. Stante quanto sopra, il “Gruppo politico spontaneo di cittadini proSalvini”ritiene di condividere appieno le politiche dell’attuale maggioranza, che riguardano la sicurezza pubblica del territorio nazionale, le politiche della famiglia, tese ad eliminare ogni tipo di equivocità sul concetto di coppia, causa di confusione e di snaturalezza per le nuove generazioni, con particolare riferimento al Ministro Salvini, che sulla questione migratoria sta evidenziando i limiti e le contraddizioni di chi tira le fila per conto dell’Unione Europea, mettendo fine all’accoglienza di massa di emigranti nel nostro Paese, in quanto non in grado di integrarli in modo dignitoso e in molti casi riducendoli a forme di sfruttamento, prostituzione, traffico di droga e delinquenza in generale, condannandoli di fatto ad una prospettiva di vita perfino peggiore di quella lasciata nel loro Paese; Altro che mancanza di solidarietà, accoglienza ed umanità tanto sbandierati dai partiti di opposizione!!! La proposta italiana di aiutare nei propri paesi i migranti non viene considerata degna di soluzione, così come quella di aprire i porti eurozona a turno. Il primo ministro francese Macron predica bene ma razzola male: sostiene un Governo libico non riconosciuto dall’ONU e dalla UE e non molla l’idea di piazzare la sua società petrolifera Total in sostituzione della nostra ENI, destabilizza il territorio libico (di questi giorni l’attacco al governo libico riconosciuto) per occuparlo svuotandolo delle popolazioni indigene, determinando in tal modo l’esodo dei profughi verso il Mediterraneo; chiude a Ventimiglia il passaggio dei migranti verso il suo paese, accusando poi l’Italia, nella persona del Ministro Salvini, di autoritarismo e di mancanza di umanità nei confronti dei profughi. Per quanto riguarda il nostro paese, siamo disgustati dell’azione di un Pubblico Ministero, con un passato nei movimenti di sinistra, di mettere sotto accusa il ministro Salvini per atto di sequestro di persona di clandestini, impedendo allo stesso di svolgere attività di pubblica sicurezza del territorio italiano da eventuali infiltrazioni di terroristi e di quant’altro.
MESAGNE Per quanto riguarda noi e la politica mesagnese, negli ultimi tempi dobbiamo registrare una mancanza di visione strategica del nostro territorio per uscire dalla stagnazione longeva economica, sociale ed occupazionale in cui versa. Il settore strategico dell’agricoltura, fiore all’occhiello del territorio mesagnese, è cessata del tutto e non c’è stato alcun tentativo di riportarla in auge, stante la ripresa a livello nazionale ed internazionale di questo settore, in particolare quello vinicolo. In questi anni, l’attuale amministrazione comunale, a livello di programma elettorale si diceva impegnata a reperire tutti i finanziamenti disponibili (regionali, nazionali e comunitari) per rilanciare l’economia locale, attraverso l’utilizzo di giovani laureati che mettessero a disposizione le proprie capacità cognitive, conoscitive e professionali per la presentazione di progetti funzionali alla ripresa produttiva. Allo stato attuale, non esiste evidenza di un point dedicato, anzi, al contrario, si hanno notizie di dispendio di risorse comunali per affidamenti a professionisti esterni, che, ad oggi, non hanno avuto riscontro alcuno. Riteniamo gravissimo l’esclusione del Comune di Mesagne dal Progetto Regionale “decreto sud” Zes, macro-aree collegate ad un’attività portuale, destinatarie di benefici fiscali quali semplificazioni procedurali, credito d’imposta fino a 50 milioni di euro, agevolazioni Irap, Imu, Tasi ed esenzione dalle spese istruttorie connesse alla realizzazione degli interventi in tali aree con obiettivo l’agevolazione dell’imprenditoria giovanile, il rafforzamento delle imprese già esistenti, la rivalutazione delle zone industriali ma soprattutto l’attrazione di investimenti dall’estero. In altre parole: sviluppo del territorio e tanti posti di lavoro. Non conosciamo le responsabilità specifiche, tenendo conto che l’attuale maggioranza locale e regionale sono della stessa connotazione politica (Centro Sinistra), e vi è la presenza di un Consigliere regionale eletto soprattutto dai cittadini di Mesagne nelle liste del presidente Emiliano. Altra questione importantissima: l’Ospedale di Mesagne. Chiuso per ragioni politiche e di interesse economico, in barba alle esigenze del territorio già maltrattato da un numero di posti letto tra i bassi d’Italia rispetto agli abitanti, al suo posto è stata concordata la nascita di un nuovo polo P.T.A che avrebbe dovuto essere il fiore all’occhiello di una nuova sanità polifunzionale a 360° a favore dei cittadini, i quali in questo modo avrebbero dovuto ridurre le infinite attese per visite specialistiche programmate a lungo termine; nella realtà il nuovo P.T.A è stato lasciato in balia di vecchie logiche sanitarie (solo posti letto per lunga degenza), e la sua attenzione verso i malati cronici, le terapie integrate, le assistenze domiciliari, le terapie del dolore, le terapie stress correlate, la telemedicina, la prevenzione primaria d’eccellenza, tutte lasciate solo su carta stampata senza sostegno locale. Altra questione incresciosa è la dotazione a Mesagne dello strumento diagnostico TAC (disponibile da almeno 8 anni), mai entrata in funzione, che evidenzia il disinteressamento dell’attuale sindaco a seguire questioni a lui molto note, in considerazione della sua professione di medico. Oggi, dopo 8 anni, il nostro sindaco si sveglia e chiede aiuto al nuovo eletto parlamentare mesagnese, On. Aresta, per andare a negoziare con i Responsabili dell’ASL la messa in funzione della TAC; un incontro non certamente di competenza politica, ma solo un negoziato con tecnici e burocrati che sino ad oggi sono gli effettivi responsabili, insieme all’amministrazione locale, del fermo della TAC e della scarsa attuazione dell’intero impianto del P.T.A. Questo incontro con la partecipazione del parlamentare è dunque davvero artificioso, dato il contendere della questione; a meno che, il Sindaco non sia alla ricerca di coperture parlamentari per coprire le reali responsabilità comunali, provinciali e regionali. Inoltre, leggendo attentamente gli avvisi di pagamento della TARI (la Tassa per la raccolta dei Rifiuti) ci si rende conto che anche il Comune di Mesagne sembrerebbe aver gonfiato la tassa dei rifiuti fino al doppio, almeno per l’anno 2014. Negli anni successivi l’Ente comunale ha solo quantificato la quota variabile riferita alle pertinenze, come se queste fossero utilizzate da una sola persona. Dal 2015 al 2017 non più il doppio della tariffa ma comunque è stato richiesto un tributo non dovuto. Di fronte ad una miriade di ricorsi con la determinazione comunale n. 670 del 09.04.2018 l’Amministrazione Comunale ha stabilito l’erogazione della somma totale di euro 6.032,00 a titolo di rimborso TARI, versata a lor dire “erroneamente da parte di 37 contribuenti”. Un rimborso vergognoso a fronte di migliaia di contribuenti che hanno dovuto versare somme non spettanti all’ente comunale! Per quanto ci riguarda, la nostra discesa in campo ha l’obiettivo di entrare nel dibattito politico locale, per impegnare l’amministrazione ad operare in modo produttivo su tutte le questioni ancora aperte socio-economico-occupazionali, aprire le politiche comunali alla partecipazione e all’ascolto di tutti i cittadini, e rilanciare l’economia di settore importante per il nostro territorio attraverso la presenza dei soggetti veri e attivi per lo sviluppo.
Stante tutto ciò, la nostra presenza si concretizzerà a breve attraverso un punto di ascolto e di confronto “Lega pro-Salvini” sito in Mesagne al vico Antonio Mavaro, con tutti coloro che vorranno portare la loro esperienza ed opinione sulle tematiche di cui sopra e tutti gli ulteriori punti che verranno fuori dai prossimi dibattiti. Nell’attesa, per informazioni è possibile contattare il Coordinatore del “Gruppo politico spontaneo di cittadini Lega pro-Salvini” sig. Maurizio Verardi al n. 339.5857775.