Aresta: Campomarino di Maruggio (Taranto), intervenuto in Aula a Montecitorio sul rimpallo delle responsabilità tra pubblico e privato.

«Sig. Presidente, Onorevoli Colleghi! Da diversi anni il porto turistico di Campomarino nel Comune di Maruggio, in Provincia di Taranto, versa in una grave situazione d’incuria ambientale

e deterioramento igienico-sanitario a detrimento di un’area dagli indubbi potenziali economico-turistici.

L’area è gestita dalla Torre Moline Spa, che dovrebbe provvedere alla gestione di servizi pubblici portuali e turistici, alla realizzazione di opere necessarie ed infrastrutture. Malgrado ambiziosi propositi, l’infrastruttura necessita di importanti operazioni di dragaggio, a motivo di uno strato sedimentato di rifiuti misti a posidonia e sabbia che ha limitato il fondale e impedito alle imbarcazioni le ordinarie manovre di spostamento.

Nel 2016 il Comune di Maruggio ha emanato una ordinanza di chiusura dello scalo d’alaggio per preservare la pubblica incolumità, con danni al turismo da diporto e alle attività di pesca, senza poter comunque evitare le emissioni maleodoranti che -ancora oggi- si propagano dall’insenatura del porto rendendo l’aria irrespirabile! L’annosa vicenda è stata oggetto di specifiche interrogazioni al Ministero dell’Ambiente e al Consiglio regionale della Puglia, perché non è chiaro chi debba prendersi carico di queste importanti operazioni di dragaggio. Un rimpallo di responsabilità dunque tra Comune di Maruggio, Regione Puglia e Torre Moline SpA: una “storia senza fine” di degrado ambientale, igienico sanitario a detrimento di un’area dagli indubbi potenziali economico-turistici.

Una recente sentenza del TAR Lecce, su ricorso presentato dalla Torre Moline, ha statuito come, mentre i costi per la manutenzione ordinaria e straordinaria sono a carico del concessionario, gli oneri per l’attività di dragaggio e raccolta di alghe sono a carico del Comune. E’ necessario che gli Enti interessati adottino -ciascuno nell’ambito delle rispettive competenze- gli interventi utili per rendere fruibile il porto, riconsegnandolo ai cittadini pulito e funzionale. Pubblico e privato si sono rimbalzati a vicenda le responsabilità… alla faccia degli interessi dei cittadini!

Alla luce del decisum, ci si chiede quali azioni Regione, Provincia e Comune abbiano intrapreso o intendono intraprendere nell’ambito delle rispettive competenze per avviare le necessarie opere di dragaggio dei fondali del Porto di Campomarino. Un confuso ricorso all’improvvisazione! Un atteggiamento che, anziché puntare alla soluzione nell’interesse della collettività, ha reso indecifrabile l’intera vicenda, senza tenere conto dei cittadini!

Grazie Presidente.»

 

(segreteria On. Aresta)

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