Sulla crisi amministrativa il comunicato del Pd.
La misura, oramai, è colma! La maggioranza, costruita quattro anni or sono superando gli steccati ideologici ed anche quelli della decenza politica, sta offrendo alla città uno spettacolo a dir poco indecoroso.
Da mesi tutto è fermo in attesa che si consumi la resa dei conti tra il Sindaco e gli attori principali della sua ex coalizione, mentre la città avrebbe disperato bisogno di idee, di programmazione e di progetti.
Anche gli anni trascorsi in armonia, peraltro, non sono stati particolarmente esaltanti. Le roboanti promesse della campagna elettorale, la fantasia al potere, che libera finalmente dalla pedanteria della politica (e del PD locale in particolare) doveva inaugurare una rivoluzione gentile, sono ormai un lontano ricordo. Restano lì però, per chi coltiva il gusto della memoria, a testimoniare un fallimento da noi abbondantemente annunciato. Non c’è traccia, infatti, dell’abbattimento della pressione fiscale, di una politica per lo sviluppo delle imprese locali, di un progetto che mettesse al centro i giovani, della rivoluzione della macchina amministrativa.
Punto per punto ogni obiettivo dichiarato è stato disatteso. L’ampliamento della zona PIP, già adottato nella precedente consiliatura, è stato approvato e dopo un rocambolesco tentativo di portare a Mesagne un nuovo insediamento commerciale la zona industriale è stata abbandonata al suo destino. Anche l’opportunità della Zes fino ad oggi non è stata colta malgrado ve ne fossero tutte le condizioni. La politica del personale è stata totalmente fallimentare: risorse mortificate e sottoutilizzate, ricorso ad incarichi esterni con notevole sperpero di danaro pubblico e senza evidenti risultati. La maggior parte delle realizzazioni (parco Potì, rete idrica e fognaria del centro storico, sistemazione idraulica del canale Galina Capece ecc..) sono state ereditate da precedenti esperienze amministrative e la cinghia di trasmissione tra comune, regione e parlamento che avrebbe dovuto trasformare Mesagne in un polo di attrazione di finanziamenti regionali, nazionali e comunitari non ha prodotto il becco di un quattrino. Il piano strade, finanziato con un mutuo a carico dei contribuenti, è fermo da più di un anno e le principali arterie della città versano in uno stato pietoso. Niente è stato fatto sul versante della mobilità sostenibile, della rigenerazione urbana e della programmazione urbanistica, leve importantissime per lo sviluppo della città.
Altro che rivoluzione gentile, quelli alle spalle sono stati anni persi dietro ad una operazione senza politica e senza anima. Di questo dato tanto il Sindaco quanto la maggioranza tengano conto e rimettano il loro mandato nelle mani della città compiendo un atto di dignità politica. Il fallimento, che in solitudine preannunciammo nel 2015, è ormai un fatto conclamato, non sarà certo la tecnica istituzionale utilizzata a sollevare qualcuno dei protagonisti di una nefasta pagina di storia politica locale dalle sue responsabilità. Evitino pertanto di prestare ulteriormente le Istituzioni che rappresentano ad un utilizzo che con l’amministrazione della cosa pubblica ha davvero poco a che fare.
La segreteria del Partito Democratico
Il gruppo consiliare del Partito Democratico