Crisi al Comune: cosa ne penso (di Cosimo Greco)
Riceviamo e volentieri pubblichiamo:
Caro Direttore,
stamattina 24/1 ho seguito sul web le registrazioni delle due conferenze stampa tenute dall’ormai ex sindaco Pompeo Molfetta e dalla maggioranza della sua maggioranza che l’ha sfiduciato. Mi sarei aspettato anche una conferenza stampa dei due consiglieri della minoranza (PD), ma ad oggi non ne ho notizia, né ho notizia di loro interventi a stampa o a video. Mi sarei anche aspettato un svolgimento cronologico inverso delle due conferenze stampa, non tanto per garbo istituzionale – mi sembra non esista più – ma quanto perché è più corretto lasciare l’ultima parola al “perdente” – ma anche la correttezza non è più una virtù praticata. Naturalmente non posso escludere che l’ordine cronologico dei due interventi sia stato stabilito con altri criteri.
Ritengo che le due conferenze stampa siano state una grossa mancanza di rispetto nei confronti di tutti i mesagnesi. Le ragioni degli uni e degli altri sono state illustrate da lunghi monologhi, in assenza di contraddittorio e in assenza quasi totale di domande “impegnative” da parte degli altri convenuti. Per rispetto della Città le ragioni di ciascuna parte andavano sostenute in consiglio comunale, in contraddittorio: solo così i mesagnesi avrebbero avuto la possibilità di capire chiaramente come effettivamente stavano e stanno le cose; solo così i mesagnesi avrebbero potuto farsi una propria idea sulla crisi dell’Amministrazione Molfetta. Ma tant’è. Oggettivamente quella degli “sfiducianti” appare la vigliaccata di chi non ha la forza di sottoporsi a un confronto diretto, confronto che – lo ripeto – sarebbe stato un atto di rispetto dovuto alla Città.
Ciò detto, sentito l’uno si è portati a dargli ragione; sentiti gli altri si è altrettanto portati a concordare con loro. Ovvero, specularmente, a dar torto all’uno e agli altri. Rimangono quindi oscuri (o nascosti?) i motivi veri di questa crisi, non si riesce a capire niente e si è quindi indotti a fare congetture personali.
A me è sembrato più credibile Molfetta. Lo dico da mesagnese che dal primo momento ha avversato la sua (e di Matarrelli) coalizione “civica” e “innaturale”. Non ho mai creduto che potesse durare data l’eterogeneità della compagine governativa: sinistra, destra, centro, maggiorenti, peones, mosche cocchiere, appetiti personali e personalistici, ecc. Sulla storia personale, sulla serietà, sull’impegno e sulla onestà di Molfetta non ho dubbi (anche cercando, non ne trovo motivi); magari ne ho sulla sua simpatia e sulla sua empatia (che non contano, ma aiutano).
Mi è sembrato molto meno credibile Matarrelli; poco credibili (a tratti risibili) le sue motivazioni sulla crisi e sulle modalità della sfiducia. Dal punto di vista prettamente politico la storia di questo politico parla da se e … dubbi ne fa sorgere in quantità. Condivisibile in tal senso il commento di Emanuele Denitto che potete trovare qui
https://www.mesagne.net/politica-palazzo/9158-a-mio-modesto-avviso-emanuele-de-nitto
o qui se avete già aperto facebook
https://www.facebook.com/emanuele.denitto.71/posts/453275098538866
Dal curriculum pubblico di Matarrelli, da cui non si evince il suo mestiere, dalle sue dichiarazioni in periodo di elezioni 2015
http://www.brindisireport.it/politica/a-Mesagne-Pd-e-Sel-divisi-alle-comunali.html
e dalla risposta datagli da Cosimo Faggiano
dal si all’Italicum
e da altri voti in parlamento quale questo
https://triskel182.wordpress.com/2016/07/26/megastipendi-rai-pdpagatu/
dalle vere motivazioni che hanno portato molti ex a rinunciare al vitalizio della Regione Puglia
e infine dal botta e risposta che trovate qui
… da tutto ciò, mi sento di essere, nei confronti del politico Matarrelli, diffidente o quantomeno molto molto prudente.
Peccato che durante la conferenza stampa nessuno gli abbia chiesto: “Si candiderà alla carica di sindaco di Mesagne?”. Chiaro che la risposta sarebbe stata positiva, magari protetta dal solito “… se me lo chiedono, se insistono …”. Ma sarebbe stato molto importante sentire la risposta dalla sua viva voce. Dopo la trombatura antecedente il 4 marzo (LeU non lo candidò, ma il Nostro dice che se n’è uscito prima, sdegnato), quella di Matarrelli sembra l’affannosa ricerca di qualche scranno “di compensazione”. Quello di sindaco di Mesagne? Penso che se ci si mette ce la farà, grazie alla sua capacità manovriera, grazie al consenso di concittadini illusi, grazie alla simpatia accordatagli da qualche giornalista locale.
Molte grazie per l’ospitalità.
Cosimo Greco.