Calabrese: Il rimescolamento delle…carte

Suona a dir poco, paradossale che  l’ex Sindaco Molfetta

-  dopo aver contribuito a scrivere insieme agli acerrimi nemici congiurati,  una delle pagine più buie  della recente storia politica mesagnese,  con conferenze stampa al vetriolo di fine mandato, dense di penosi rimpalli di responsabilità sulle cause della fallimentare esperienza governativa -  possa ritornare prepotentemente alla ribalta impartendo lezioni di moralità a destra e a manca ed ergendosi a  paladino di un centro  (quale centro?) sinistra ritrovato.  

Quello che temevamo, purtroppo, sta accadendo, ossia si va verso una guerra fratricida fra ex alleati…la vendetta del congiurato va servita insieme ai ritrovati “compagni” del PD, costi quel che costi, ovviamente sempre sulla pelle dei cittadini.  Certo, come è “strana” la politica, si tratta dello stesso PD che per quattro anni lo ha avversato e che lo stesso Molfetta ha più volte attaccato duramente, come non dimenticare quando alla vigilia della campagna elettorale del 2015, rivolgendosi ai suoi ex alleati di governo, ebbe a dire “quando arrivi a toccare l’argenteria, ti tagliano le mani”.

Intanto, sono sempre i cittadini che continuano a subire da  “illo tempore” una politica irresponsabile da parte di una “sinistra” classe dirigente che ha contribuito a portare il nostro paese verso un declino economico, sociale e culturale senza precedenti (incapacità a gestire le finanze pubbliche, scarsa attenzione verso i settori produttivi, specie quello del comparto agricolo, mancanza di politiche sociali inclusive, poca attenzione alla valorizzazione del nostro ricco patrimonio artistico e culturale) che certamente ha contribuito al calo demografico registrato negli ultimi anni nel nostro paese, così come evidenziato di recente dalla stampa.

Pompeo Molfetta, dunque, mette alla gogna la “… corazzata Potemkin del qualunquismo critico”, dimenticando però che quella stessa corazzata gli ha permesso, nella scorsa tornata elettorale, di diventare Primo Cittadino, dimenticando di essere stato il “capo” di quella coalizione, di aver condiviso tutte le azioni fallimentari del suo governo e di non aver mai preso una posizione energica nei confronti dei suoi detrattori interni!

Non vorremmo dunque che si rimescolassero le carte per confondere i cittadini. Chi oggi parla di “novità vera” è stato Sindaco degli ultimi quattro anni e consigliere e/o amministratore negli ultimi 30 anni. La verità è che oggi siamo sull’orlo di un dissesto finanziario, come da diverse segnalazioni della Corte dei Conti, e le responsabilità di tale situazione sono da ricercarsi, non v’è dubbio, nella gestione politica delle ultime due consigliature. Buona campagna elettorale a tutti, ma cari concittadini, diffidate dalle… riproposizioni!

Il Candidato Sindaco della coalizione di “Mesagne in comune”

Antonio Calabrese

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