Aeroporti, un’interrogazione ai Ministri Economia e Infrastrutture dell'on. D’Attis (FI)
Ecco l’interrogazione del deputato di Forza Italia.
“Un piano industriale che si pone come obiettivo esclusivamente il contenimento dei costi di personale, a tal punto di ridurre gli organici e accorpare i centri di controllo da quattro a due. Tutto ciò comporta l’impiego dei controllori del traffico aereo per due turni di lavoro da otto ore da svolgere nella stessa giornata. Un fatto gravissimo, in quanto va in contrasto con le più elementari norme legate alla sicurezza e con il considerevole aumento del traffico aereo a livello mondiale e nazionale.
La fornitura della sicurezza dello spazio aereo nazionale è un servizio pubblico essenziale e quindi pare addirittura essere in contrasto con la forma giuridica di SpA che Enav ha assunto, ponendosi come obiettivo l’aumento dei profitti”, rileva l’on. D’Attis nell’interrogazione.
“A ciò si aggiungano le difficoltà collegate all’utilizzo del nuovo sistema ‘free route’, in quanto non è stato dato un congruo tempo di implementazione tale da consentire ai controllori l’acquisizione del nuovo metodo di lavoro. Difficoltà acuite dall’avaria che ha interessato in più momenti le consolle delle sale radar di Milano, di Roma Ciampino e di Brindisi”.
Con la sua interrogazione D’Attis chiede pertanto ai Ministri interessati che venga concesso ai controllori di svolgere il loro lavoro con strumenti adeguati alla complessità sempre crescente del traffico aereo, di conoscere quali iniziative si intendono assumere per scongiurare la chiusura del centro di controllo aereo d’area (Acc) di Brindisi, anche alla luce delle avarie verificatesi di recente – con i conseguenti abbassamenti degli standard di sicurezza in volo – tenendo conto che Brindisi gestisce i voli della dorsale adriatica e del Meridione, da Zagabria all’Albania alla Grecia, ed ha svolto un ruolo fondamentale mentre Roma e Milano erano in avaria. D’Attis, infine, chiede che i ministri assumano iniziative perché venga rivisto l’assetto di Enav, facendolo tornare ad essere un soggetto pubblico senza finalità di lucro.