Liberi tutti: Michele Emiliano si prende due responsabilità pesantissime delle quali, prima o poi, dovrà rispondere.
La prima, quella più evidente, di tentare di oscurare l’immagine di una professionista stimata, onesta, con un profilo di altissima rettitudine morale e politica.
Tentativo strumentale e utile solo a distogliere l’attenzione dal fatto che l’aver deciso di appoggiare a Mesagne un altro candidato sindaco ha sollevato un polverone addirittura nazionale. La seconda, se possibile, ancora più grave, ancora più inaccettabile, ancora più intollerabile. Nello “snobbare” un candidato Sindaco che è anche avvocato penalista impegnato in processi di mafia, Emiliano getta un’ombra terribile su tutta la comunità mesagnese perché, evidentemente senza cognizione di causa, riapre una questione che Mesagne ha ampiamente liquidato negli ultimi trent’anni di lotta, di opposizione ferma a ogni forma di illegalità. Sottilmente lancia un messaggio secondo il quale le istituzioni locali sarebbero in qualche modo permeabili ai fenomeni criminali per il sol fatto che a essere candidata sia un avvocato penalista. Caro Emiliano la “questione Saracino” era stata già ampiamente trattata nel 2013 quando la stessa era Assessore all’Urbanistica e a difenderla, tra gli altri, fu proprio l’allora deputato Toni Matarrelli che sui social ebbe a scrivere (come riporta un articolo di BrindisiOggi del 2013) «Inviterei gli amici mesagnesi a non parlare più del nulla; tutti sanno chi è Rosanna, tutti sanno che si tratta di una persona per bene e capace». E se lo pensava (e sicuramente lo pensa ancora) il candidato che lei appoggia, ci spieghi, Emiliano, a cosa serve riaprire l’argomento Sacra Corona Unita? Ritiene che sia dignitoso utilizzarlo come strumento per la campagna elettorale? A noi vengono i brividi solo a pensare che si possa aver concepito un simile collegamento. Emiliano la nostra è veramente Tutta un’altra Storia. Lontana anni luce dalla vostra.