Calabrese ai suoi competitors: Di sanità locale parliamone in un confronto pubblico

Nei giorni scorsi, il candidato Sindaco Matarrelli, in merito alla questione sanità locale ha dichiarato

che il Primo cittadino “ha il dovere di promuovere la salute nella propria comunità”  e in merito all’ ex ospedale di Mesagne ha aggiunto: “E’ una struttura che dovrebbe svolgere funzioni importanti ma che di fatto ancora non ne ha” ed  ha assicurato che, se sarà Sindaco, solleciterà “il direttore generale della Asl affinché mantenga gli impegni assunti in questo territorio”.

Come non condividere e fare proprie tali affermazioni, ma ci chiediamo, e avremmo piacere di chiedere allo stesso Matarrelli, in un confronto pubblico con tutti i candidati Sindaci, perché tali buoni propositi non sono stati messi in pratica negli anni precedenti; non è solo il Sindaco ad avere responsabilità sulla sanità locale, atteso che altre istituzioni hanno maggiori competenze in materia e potevano e dovevano fare di più. In tali Istituzioni (regione, parlamento),  il candidato Sindaco Matarrelli è stato presente, proprio negli anni in cui vi è stato l’inesorabile e definitivo  declino del nostro nosocomio, oggi purtroppo ridotto ad un mero ambulatorio, con un Punto di primo intervento che pare destinato alla chiusura e dove, in alcuni giorni, non si riescono ad assicurare nemmeno le consulenze specialistiche (tranne quella oculistica), in moltissimi casi si è costretti ad andare a Brindisi ed intasare il pronto soccorso del Perrino; 

Senza parlare di un ospedale di comunità gestito come una lungodegenza ma senza i servizi adeguati per una tale U.O. e con un hospice (che dovrebbe costare più di 4 milioni di euro!)  che tarda ad essere implementato nonostante se ne parli da quasi un decennio. In definitiva gli accordi presi nel marzo 2017 (che il comitato dei cittadini non ha sottoscritto perché ne era stato stravolto il contenuto) con la regione e l’ASL brindisina sono stati ampiamenti disattesi. In pratica non si è riusciti ad assicurare nemmeno la riconversione minima stabilita nel protocollo d’intesa! Chi doveva vigilare e far sentire le proprie ragioni se non l’intera amministrazione comunale e le figure rappresentative del nostro territorio (opposizioni istituzionali comprese, sia a livello locale che a livello regionale)?!

È necessario, dal nostro punto di vista, affinché i cittadini possano conoscere realmente come stanno le cose, affrontare la questione non soltanto nelle sedi elettorali ma in un dibattito pubblico. Questa la sfida che lanciamo a tutti i competitor. Attendiamo fiduciosi le adesioni.

Antonio Calabrese  - candidato Sindaco coalizione Mesagne in comune

 

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