9 giugno: il ballottaggio a Mesagne per eleggere il nuovo sindaco tra speranze e strategie.
Il giorno dopo i risultati elettorali è trascorso tra labili commenti e considerazioni su quanto è stato l’esito delle elezioni.
E come accade in queste circostanze ogni parte in causa ostenta sicurezza e spinge il proprio gruppo a rafforzare il senso dell’appartenenza. In tale dinamica si è mosso immediatamente Toni Matarrelli che ha convocato per questa sera [N.d.R. ieri per chi legge] i suoi 144 candidati delle nove liste approntate per commentare i risultati e programmare questi quindici giorni di battaglia finale. Ovviamente le due parti in causa che si scontreranno il 9 giugno hanno supportato la propria causa perché da una parte c’è soddisfazione per aver ostacolato una elezione che alla vigilia era data per scontata, dall’altra la constatazione che le proprie liste che hanno raggiunto il 52% e di conseguenza hanno già composto il consiglio comunale con l’aggiustamento che avverrà dopo il ballottaggio.
Il voto disgiunto ha una valutazione diversa. Da parte di Toni Matarrelli lo si ritiene un successo perché si è verificata la confluenza di voti che non appartenevano al suo raggruppamento e che sono stati inglobati grazie all’attività dei candidati nelle liste. Di parere opposto sono, invece gli altri candidati sindaco che sono convinti di aver sottratto quel 4% di scarto tra liste e voti al Sindaco per il proprio programma e per il proprio carisma.
Di certo ci sarà il ballottaggio ed i prossimi giorni saranno di forte lavoro per realizzare ipotetici ed eventuali apparentamenti. E qui la situazione si complica. Intanto il Movimento 5 stelle non è disponibile, seguendo una direttiva nazionale a fare incontri o accordi con altri partiti ma si rende conto che un migliaio di voti fanno gola ai due contendenti; a seguire ci sono gli altri due gruppi ossia il centrodestra con Mesagne moderata, Fratelli d’Italia e Noi con Salvini e Italia e Mesagne in Comune che ancora non è possibile sapere cosa faranno
Il gruppetto guidato da Antonio Calabrese si poggia su un principio di civismo più o meno vicino alle idee ed ai progetti di Matarrelli mentre il Centro destra composto da Mesagne moderata, Fratelli d’Italie e Noi con Salvini hanno posizioni diversificate ma non convergenti con entrambi i partecipanti al ballottaggio.
Ma gli osservatori politici, che in Mesagne non sono pochi, nella mattinata di ieri si ponevano un problema che era un misto tra ideali politici e di strategia. Nelle votazioni di ballottaggio sarà il caso di seguire i propri principi politici ed in questo caso scegliere di non andare addirittura a votare non avendo rappresentanti oppure percorrere la strada della strategia ossia puntare su “l’anatra zoppa” per avere la possibilità di eleggere un sindaco ed in questo caso sarebbe Rosanna Saracino senza una maggioranza, il tutto destinato ad essere destituito andando a nuove elezioni.
In questo caso strategicamente i gruppi esclusi da questo ballottaggio potrebbero entrare nuovamente in competizione fra qualche mese ma affronterebbero la nuova campagna elettorale in termini diversi e magari maggiormente preparati rispetto a quella appena trascorsa.
Per quanto riguarda la composizione dei gruppi consiliari e sulla base dei risultati ottenuti è la seguente: per la maggioranza “Insintonia” nove consiglieri, Annamaria Scalera, Dino Crusi, Roberto D’Ancona, Giuseppe Semeraro, Omar Ture, Mauro Resta, Vincenzo Sicilia, Antimo Sportelli e Luigi Vizzino. I consiglieri eletti per la minoranza sono sei quattro di centro sinistra, Francesco Rogoli, Giuseppe Indolfi, Pompeo Molfetta, Alessandro De Nitto, due di centrodestra, Carmine Dimastrodonato, Maurizio Devicienti ed uno del Movimento 5 stelle, Carlo Ferraro; in caso di vittoria di Matarrelli entrerebbe Alessandro Cesaria ed uscirebbe Maurizio Devincenti mentre con la vittoria di Rosanna Saracino uscirebbe Mauro Resta per far posto a Toni Matarrelli.