Israele deve fornire i vaccini necessari al sistema sanitario palestinese
MEDU aderisce all’appello di 14 organizzazioni mediche e umanitarie israeliane, palestinesi e internazionali.
Roma, 30 dicembre 2020 – Nel momento in cui il sistema sanitario israeliano avvia la distribuzione dei vaccini per il COVID-19 alla popolazione israeliana, Medici per i Diritti Umani (MEDU) insieme a 14 organizzazioni israeliane, palestinesi e internazionali, esorta le autorità israeliane a rispettare i propri obblighi legali e a garantire che siano forniti vaccini di qualità anche alla popolazione palestinese che vive sotto l'occupazione israeliana in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza.
Il Ministero della Salute israeliano non ha ancora reso noto un piano di distribuzione dei vaccini che preveda l’allocazione di quantità specifiche destinate ai Territori palestinesi occupati, né ha stabilito una tempistica per il trasferimento di questi vaccini. Tuttavia, l'articolo 56 della Quarta Convenzione di Ginevra prevede specificamente che una forza occupante abbia il dovere di assicurare “l'adozione e l'applicazione delle misure profilattiche e preventive necessarie per combattere la diffusione di malattie contagiose ed epidemie”. Questo dovere prevede che il governo israeliano fornisca supporto per l'acquisto e la distribuzione di vaccini destinati alla popolazione palestinese sotto il suo controllo.
Esprimiamo gravi preoccupazioni per quanto riportato dai mezzi di informazione secondo i quali il vaccino sviluppato in Russia sarà consegnato all'Autorità Palestinese. L'Autorità Palestinese non ha ancora indicato in modo esaustivo quali vaccini intenda acquistare e distribuire, sebbene abbia chiarito di non avere fondi e capacità sufficienti per acquistare tutti le dosi necessarie. Israele non può fornire un vaccino che non sia stato approvato per i propri cittadini. Un tale passo violerebbe sia il Protocollo di Parigi sulle relazioni economiche sia una prassi consolidata del Ministero della Salute israeliano di consentire la distribuzione nei Territori occupati dei soli medicinali che siano stati previamente sottoposti alle necessarie procedure di verifica scientifiche e normative. Sebbene il Protocollo di Parigi sia stato oggetto di critiche in passato, tra l'altro, per aver obbligato l'Autorità Palestinese a importare farmaci al di là della sua capacità finanziaria, fintanto che esso è vincolante, Israele non può importare un vaccino che non sia stato approvato per i propri cittadini e inviarlo alla popolazione sotto occupazione. Israele deve garantire che i vaccini consegnati alla popolazione palestinese nei Territori occupati, soddisfino appieno le normative del sistema sanitario israeliano e che questi vaccini siano acquistati e consegnati il prima possibile.
Laddove le carenze di bilancio derivanti dalle prolungate restrizioni imposte dall'occupazione e dal blocco, limitano la capacità dell'Autorità Palestinese ad acquistare e distribuire vaccini, Israele deve fornire i fondi necessari, come parte dei suoi obblighi legali. In quanto tali, le autorità israeliane non devono detrarre i costi del vaccino dalle entrate fiscali che riscuote per conto dell'Autorità Palestinese.
Chiediamo agli attori internazionali di sollecitare Israele ad adempiere ai propri doveri e responsabilità morali e a supportare il sistema sanitario palestinese così come le popolazioni nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania, ed in particolare di:
Rendere note le quantità di vaccini riservate alla popolazione palestinese e fornire una tempistica specifica per la loro consegna.
Garantire che i vaccini forniti alla popolazione palestinese soddisfino gli stessi standard di quelli distribuiti alla popolazione israeliana.
Garantire l'ingresso regolare di vaccini e altre attrezzature mediche nei Territori occupati, compresa l’implementazione di una "catena del freddo" per conservare i vaccini durante il trasporto.
Laddove l'Autorità Palestinese non sia in grado di finanziare l’acquisto dei vaccini e la loro distribuzione tra la popolazione palestinese, Israele deve fornire un pieno sostegno finanziario che non sia detratto dai fondi delle imposte destinate all'Autorità Palestinese.
Revocare la chiusura della Striscia di Gaza per consentire il corretto funzionamento del suo sistema sanitario di fronte alla pandemia da Covid-19.
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