La battaglia di Left: il corridoio Baltico-Adriatico arrivi fino a Brindisi
La Rete Transeuropea dei Trasporti è la principale infrastruttura dell’Unione Europea.
È su di essa che si gioca la più importante e decisiva partita dei prossimi anni per il processo di integrazione. Un’Europa interconnessa, collegata attraverso un sistema di trasporto intermodale e intelligente, è un Continente più coeso e più sostenibile nei suoi processi di crescita e di sviluppo.
Il bilancio europeo 2014/2020 recepisce pienamente e fino in fondo questa necessità. Vengono, infatti, più che triplicati i finanziamenti diretti per la costruzione dei Corridoi Europei (i veri e propri assi della Rete Transeuropea), passando dagli 8 miliardi della passata programmazione agli attuali 25 miliardi. Il principale obiettivo è far in modo che ogni cittadino europeo disti non più di 30 minuti di viaggio dalla rete principale per consentire spostamenti più rapidi e sicuri, più confortevoli e meno congestionati.
Dei nove Corridoi Europei, ben quattro interessano l’Italia: il Corridoio Mediterraneo, lo Scandinavo-Mediterraneo, il Reno-Alpi e il Baltico-Adriatico. Quest’ultimo, oltre 1800 km di lunghezza, 6 Paesi attraversati (Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Austria, Slovenia e Italia), 13 nodi urbani ed aeroporti, 10 porti, 30 terminali merci, una rete ferroviaria complessiva di oltre 4200 km, attraversa il cuore dell’Europa fino a Ravenna.
Per la sua importanza strategica, sarebbe fondamentale portare questo Corridoio fino a Brindisi, includendo tutta la dorsale adriatica italiana, integrando le Marche, l’Abruzzo, il Molise e tutta la Puglia nella rete Transeuropea dei trasporti. Si realizzerebbe, così, pienamente, il naturale accesso Est-Sud Est dell’Europa. Sarebbe anche il fisiologico prolungamento fino al cuore della Macro-regione Adriatica Ionica, altro importante progetto della programmazione 2014/2020, altra opera strategica per collegare e integrare l’Est e l’Ovest dell’Europa verso la direttrice con l’Asia. Si avrebbe, in questo modo, anche il pieno congiungimento con il Corridoio Scandinavo-Mediterraneo, gettando le basi di nuove e più dinamiche prospettive di crescita economica e sviluppo sostenibile, non solo in maniera geograficamente verticale, ma anche orizzontale, lungo la linea trasversale (Napoli-Bari) che collegherebbe direttamente il Corridoio Baltico-Adriatico proprio con il Corridoio Scandinavo-Mediterraneo.
Non si tratta, quindi, di una forzatura. Al contrario, è un’integrazione automatica che risponde agli obiettivi che l’Europa si è data. In più occasioni, nei lavori delle Commissioni specifiche, il Parlamento Europeo ha già espresso parere favorevole in questa direzione. Per questo, chiediamo alla Commissione Europea e al Governo Italiano di assumere questa decisione e di far partire subito la fase dello studio di fattibilità e della progettazione operativa del prolungamento del Corridoio Baltico-Adriatico fino a Brindisi. Sarebbe un altro fondamentale tassello del processo di integrazione europea. È un investimento rivolto al futuro, affinché le giovani generazioni vivano e si sentano sempre di più e pienamente nella dimensione europea.
COMUNICATO STAMPA LEFT