Uilp: non uccidere la Sanità pubblica
In questi giorni purtroppo, si legge sui giornali, che il sindacato è sotto accusa dal governo Renzi, in particolare su “Diritto di sciopero”,
ma la funzione del sindacato però, è di tutelare con senso di attenzione, d’impegno responsabilità il pensionato, il lavoratore, il cittadino fragile e povero.
Le ragioni della protesta sindacale sono nella mancanza di programmi di crescita, d‘investimenti, di occupazione e di tutela anche nel diritto alla salute, il quale ha come finalità una sanità che crei opportunità di cure efficienti e di qualità in modo equo per tutti.
La Uil pensionati territoriale di Brindisi non vuole e critica il sistema sanitario americano. Il sindacato non può accettare le diseguaglianze, poste in essere dal censo. Il sistema è un darwinismo sociale, dove le compagnie assicuratrici “sono le padrone della vita e della salute dei cittadini e “il capitale economico fa la differenza tra la vita e la morte”.
I poveri, di conseguenza, hanno meno diritti. Loro non sono in grado nemmeno di permettersi il diritto primario delle cure, tutelato dalla Carta della salute e dei Diritti dell’uomo, di avere un’assicurazione sanitaria. Il sindacato vuole dignità, equità e giustizia per i cittadini e non “promesse”, che poi non mantenute.
La Uil pensionati ha chiesto al governo di fare insieme un muovo Patto sociale per una sanità nel territorio, che abbia le sue radici nella ricerca – assistenza – efficienza.
In Italia si rammenta che “il diritto dei cittadini all’assistenza sanitaria” trova il suo fondamento nell’art. 32, primo comma della Costituzione, posto non solo come “diritto inviolabile” ma, anche, tutela della dignità della persona umana.
Il potenziamento è con la legge 502/1992 “il Servizio Sanitario Nazionale assicura, attraverso risorse pubbliche e in coerenza con i principi e gli obiettivi indicati …. dalla legge n.883/78, i livelli essenziali e uniformi di assistenza definiti dal Piano sanitario nazionale nel rispetto della persona umana, del bisogno di salute, dell’equità nell’accesso all’assistenza, della qualità delle cure e della loro appropriatezza, riguardo alle specifiche esigenze, nonché dell’economicità dell’impiego delle risorse”
Il richiamo è alla conversione in legge del decreto sugli Enti locali, che contiene tagli alla sanità, pari a 2,3 miliardi di euro all’anno dal 2015. Questo decreto per la Uil pensionati di Brindisi può essere considerato un “dramma” di sistema che danneggia non solo al cittadino, ma l’intero apparato sanitario regionale, perché crea una “forbice” di differenze territoriali.
I dati dell’Ocse ci informano che la spesa sanitaria italiana, che è il 9.2% del Pil,è inferiore alla media europea perfino dalla Grecia (9,3%), dai Paesi Bassi (11,8%), dalla Francia (11,6%) e dalla Germania (11,3%).
L’ultimo rapporto Svimez ci comunica un Mezzogiorno a “rischio di desertificazione industriale e sottosviluppo permanente e una povertà che è aumentata rispetto al 2011 del 2,2% contro il +1,1 % del Centro – Nord e il divario del Pil pro capite tra il Sud e resto del Paese è tornato ai livelli del 2000, toccando il massimo degli ultimi 15 anni (53,7%).
Com’è possibile curarsi in stato di povertà? La manovra Lorenzin /Renzi con questo decreto legge,mette in stato d’allarme non solo il pensionato del Sud, ma anche la sua dignità di essere cittadino.
Il sindacato della Uil pensionati di Brindisi chiede di non “uccidere” la Sanità pubblica in particolare delle Regioni più povere, perché colpisce l’equità, la giustizia e il rispetto del bisogno di salute.
La medicina difensiva è una necessità. La prevenzione è salutare. “Prevenire è curare” in anticipo le patologie, in particolare quelle a rischio. Si evita il dramma all’ammalato e alla sua famiglia e la sanità ne abbassa i costi farmaceutici.
Per la Uil pensionati di Brindisi è necessario prevenire e agire subito sui fattori a rischio e sulle cause di malattia, aumentando le consulenze attente, evitando le incidenze della malattia, riducendo lo stato d’ansia e la depressione dell’ammalato e della sua famiglia.
Garantire efficienza vuol dire lavorare insieme anche con i direttori delle Asl. A Brindisi, per esempio, il sindacato dei pensionati, solo su richiesta, ha avuto un solo confronto. Anche con il nuovo direttore, tante promesse, ma realmente un solo incontro. Per dirla con Ionesco “ in attesa di Godot, non chiediamo “il nulla”, il “vuoto”e non vogliamo per i poveri ammalati i continui viaggi della Speranza, (“accettabili ma non troppo”, da chi può permetterselo), ma gradiamo Ospedali che diano “equità nell’accesso all’assistenza, della qualità delle cure e della loro appropriatezza”.
Siamo contro le manovre che razionalizzano la spesa sanitaria, perché la differenza nei reparti oltre ai dottori la fanno anche le tecnologie moderne e d’avanguardia e nel Sud non abbiamo né l’uno e né l’altro.
La Uil pensionati di Brindisi non vuole Ospedali rottamati, ma è per un servizio sanitario che garantisca diritti e prestazioni, soprattutto di medicina difensiva evitando il ricorso per le prestazioni al settore privato.
Il segretario territoriale della Uil Pensionati di Brindisi
Tindaro Giunta