Almiento (CGIL): “ENEL onori gli impegni a Brindisi sul Centro Ricerca
Convochi il previsto Osservatorio sulle politiche industriali, ambientali e occupazionali.
Mentre aspettiamo che il Sindaco dia seguito a quanto proposto per l’auspicato Accordo di programma per Brindisi, Enel decide di continuare a ridimensionare il Centro Ricerca in un silenzio assordante da parte delle Istituzioni.
Sono stati tanti i cambiamenti nel mercato dell’energia e nei piani industriali dell’Azienda da quando si è discusso sull’ultimo testo di convenzione da sottoscrivere a Brindisi con Regione, Provincia e Comune, ma sicuramente niente può modificarsi rispetto all’impegno di innovare i processi produttivi attraverso investimenti concreti nella ricerca.
Dopo la realizzazione dei parchi carbone coperti presso la Centrale di Cerano, la crisi del termoelettrico, la profonda trasformazione nel Gruppo ENEL, registriamo, oggi, la decisione di compromettere la sussistenza del Centro Ricerca di Brindisi con l’ennesima dichiarazione di esuberi di personale, nonostante il costante e complessivo depauperamento di risorse umane e finanziarie. Riteniamo, a questo punto, non più rinviabile una disamina approfondita su quanto sta avvenendo nel sito produttivo brindisino.
ENEL onori quindi l’impegno, già assunto con CGIL CISL UIL, di una riconvocazione dell’Osservatorio sulle politiche industriali ambientali e occupazionali, previsto dal Protocollo di relazioni industriali sottoscritto.
Convocazione che diventa necessaria dopo aver acquisito la nota di Sua Eccellenza il Prefetto di Brindisi che, rilevata l’inapplicabilità del tentativo di conciliazione avviato dalle categorie del settore elettrico presso la Prefettura per la vertenza Global Generation Centro Ricerca, invita l’ENEL a esperire ogni possibile tentativo in azienda.
Abbiamo urgenza che la Società dia un’informativa puntuale su quali siano i programmi relativi al nuovo piano industriale per la Centrale di Cerano. Intanto, come CGIL, non riteniamo condivisibili e reali le motivazioni addotte da ENEL nel dichiarare le unità di personale in esubero nel Centro di Ricerca, dove vengono peraltro già esternalizzate diverse attività. Va invece scongiurato il rischio che gli impegni assunti nei vari tavoli e in accordi Istituzionali di potenziamento e rilancio del Centro Ricerca di Brindisi, realtà aziendale di eccellenza, vengano, di fatto e con decisione unilaterale, disattesi e superati, permettendo ad ENEL di delocalizzare in altre parti d’Italia le attività di Ricerca e di Servizio Specialistico sull’interazione ambiente/industria elettrica e sul riutilizzo dei residui di produzione.
Parliamo di campi specifici di ricerca che hanno ragion d’essere proprio nella nostra realtà anche in termini di applicazione diretta degli esiti che finora sono stati poco o affatto divulgati e attuati.
Evidenziamo, inoltre, che il Centro Ricerca ENEL a Brindisi venne istituito per attività direttamente collegate ai residui degli impianti elettrici, per un rapporto sinergico con la centrale di Cerano e per contribuire alla soluzione delle problematiche ambientali del territorio collaborando con le Università ecc.
Il Centro di Ricerca ENEL di Brindisi, oggi, nonostante i pesanti ridimensionamenti subiti è ancora dotato di un patrimonio di professionalità e competenze che ne fanno un importante riferimento per attività di studio, monitoraggio, caratterizzazioni chimiche e per la messa a punto di metodi innovativi d’indagine e tutela ambientale per le esigenze di tutta la Generazione Enel. Ogni minimo ulteriore taglio di personale sarebbe l’anticamera della definitiva chiusura.
Una nuova politica di rilancio e l’attenta valorizzazione dell’insieme integrato delle professionalità esistenti è invece la richiesta della CGIL per contribuire a costruire il futuro della presenza Enel a Brindisi partendo proprio dalle competenze in campo ambientale del suo Centro di Ricerca.
La Segretaria Generale della CGIL di Brindisi
(Michela Almiento)