Uilp: ricorso corte Europea dei diritti dell'uomo.
La Uil pensionati fa “ricorso alla Corte Europea dei diritti dell’uomo” che risiede a Strasburgo.
La rivendicazione è nella mancata attuazione integrale della sentenza fatta dalla Corte Costituzionale, che si è espressa contro il blocco della perequazione automatica delle pensioni.
La Uil pensionati di Brindisi a tal proposito, considera le misure utilizzate dal governo Renzi non coerenti con la giusta politica di un “welfare democraty”. Esse vanificano la sentenza della Corte Costituzionale n.70/2015, la quale ha dichiarato illegittimo l’art. 24, comma 25, del decreto legge n.65 del 2015. È, infatti, per la Uil pensionati di Brindisi, un provvedimento “tampone”, che serve per far fronte agli effetti della sentenza n.70 sulla mancata rivalutazione delle pensioni negli anni 2012 -2013, superiori a tre volte il trattamento minimo per effetto della riforma delle pensioni Monti –Fornero.
Il diritto è nel rispetto dei “principi fondamentali” della democrazia, perché questi sono “linee guida”, “costituzionali” e “universali”, che la “rappresentanza governativa” è obbligata a rispettare gli utenti, in questo caso, i pensionati. Il diritto del “dovuto” è nel giusto compenso di un’”obbligazione”, che va nella contrattazione delle parti e garantisce il giusto “assegno” in grado di garantire al pensionato, dopo aver lavorato e versato i regolari contributi alla previdenza, il dovuto.
Il taglio dell’indicizzazione per l’assegno di pensione, è una mancata “restituzione della spettanza dovuta”. Questa è un’azione da ritenere “ingiusta” e “non costituzionale”, perché agisce a danno dei pensionati.
Giornalmente i pensionati vengono nelle nostre sedi per esprimere le loro rivendicazioni. La Uil pensionati di Brindisi vuole spiegazioni e rassicurazioni. Si chiede del perché il sindacato è costretto a fare “ricorso” alla Corte Europea dei diritti dell’Uomo? Del perché i pensionati non debbano avere il giusto compenso? E del perché il governo Renzi non vuole rispettare la Sentenza della Corte Costituzionale?
Eppure il premier Renzi conosce la Costituzione. Il suo “fare” è contro l’articolo 6 della Convenzione Europea, il quale è per il rispetto dei diritti dell’uomo e dell’art.1, che garantisce il rispetto dei beni.
La Uil pensionati di Brindisi chiede al Governo, oltre al rispetto della Sentenza della Corte Costituzionale, di non emanare altri tagli, pronunciati in questi giorni da inserire nella nuova Legge di Stabilità. Per uscire dalla crisi, occorre garantire una vita dignitosa e non parsimoniosa ai cittadini, mettendo al centro del dibattito politico la “ricollocazione degli investimenti”, per dare visibilità competitiva e internazionale alle imprese. È importante a tale d’uopo, in un sistema strutturale Banche – Imprese – Enti Locali, che le imprese e le banche si assumano i rischi superando il concetto di pensiero classico passando dal sistema strutturale di microimpresa a quello di macroimpresa. La strategia dovrebbe essere in una cultura di “crescita aperta all’impresa” attraverso il finanziamento e l’abbassamento delle tasse.
La Uil pensionati di Brindisi chiede e vuole che “l’assegno di pensione” sia tutelato e garantito e non tolto con “tagli indicizzati” dalla Nuova Legge di Stabilità.
La Spending Review, avviata dalla Fornero, non può essere ancora “vigente” e lasciare altre “lacrime e sangue”.
La linea guida, suggerita dal sindacato, è nella separazione dell’Assistenza dalla Previdenza e nell’abbattimento dell’Evasione fiscale, che tanto male fa all’immagine dell’Italia nel mondo, ricca di valori e di democrazia.
La Uil pensionati di Brindisi è per un’Italia che crede in un Welfare Democraty, tale da essere condiviso tra le parti di rappresentanza e i pensionati, per il rispetto di ciò che è giusto “avere” e non togliere, perché sono gli ex lavoratori che hanno pagato i contributi assicurativi previdenziali e con la loro pensione pagano le tasse e fanno da ammortizzatori sociali per figli e nipoti.
Il segretario responsabile
Tindaro Giunta