Auser Mesagne, l’impegno instancabile di chi non conosce stagioni

Riceviamo e volentieri pubblichiamo una nota dall'Auser Mesagne

Non esiste Natale, Pasqua, Epifania o ferragosto; loro ci sono sempre. Svolgono un impegno sereno e costante, forse perché rifuggono le luci della ribalta e ogni forma di pubblicità, fatta eccezione per quella minimalista del passaparola.

Li abbiamo dovuti raggiungere in sordina, nella giornata che ogni quindici giorni li vede impegnati a distribuire beni di prima necessità alle famiglie, “tante, sempre più numerose e impensabili” spiega il presidente dell’associazione di promozione sociale Auser, Vito Marchionna.

La platea interessata oggettiva da tempo le proprie necessità fornendo i necessari dati reddituali. Poco prima dell’apertura dell’androne della scuola Borsellino la fila si infoltisce.

L’ala non più utilizzata per la didattica è quella dove hanno la sede altre due associazioni alle quali il sindaco Scoditti destinò delle aule; quelle più sante e giuste furono assegnate proprio all’Auser, da anni impegnata a combattere forme sempre più perniciose di disagio economico.

C’è chi lamenta la mancanza di un giaccone abbastanza caldo e chi confida seri problemi di salute che aggravano la già precaria condizione esistenziale; c’è chi si domanda se anche stavolta ci saranno vestiti per bambini.

L’Auser, e la moderna lungimiranza del presidente Marchionna, non è solo ricca di molte braccia pronte a realizzare le tante attività svolte.

Tra gli attivisti spiccano sensibilità dal temperamento discreto, perciò adatte a trattare i crescenti casi di indigenza. Tutti i soci rivelano una rassicurante disponibilità, ormai alquanto demodé, a forme di collaborazione che nel tempo sono servite a traguardare importanti obiettivi.

L’associazione collabora ad iniziative culturali di spessore; una di queste ha contribuito a fondare a Mesagne la cosiddetta “banca della memoria”.

E’ stata quindi sottoscritta una convenzione con il centro commerciale Auchan che con puntualità affida ai soci pappe e pannolini – e non solo – da distribuire con interventi in favore della prima infanzia.

Di recente l’Auser sta dando una mano all’attività che per anni è stata gestita privatamente da Domenica Falcone: lo scambio di scarpe e vestiti usati ma in buone condizioni, soprattutto quelli per i bambini e che spesso non hanno neppure il tempo di logorarsi. Chi può porta i propri capi e ne prende di nuovi. Ciò che non verrebbe catalogato come buono per se stessi viene buttato, questo è il principio; quello che viene consegnato deve essere pulito e dignitoso, questa è la regola.

La Banca del Tempo cittadina si è inserita come tassello di questo circuito virtuoso, in particolare grazie al lavoro di un’appassionata correntista ostunese, Paola Palma.

I sodalizi sono saldi ma mai come in questi casi è auspicabile l’unione di altre forze.

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