Uilp: «Cambiare le pensioni e dare lavoro ai giovani».

questi sono gli obiettivi cui la Uil pensionati territoriale crede fortemente.

Negli ultimi anni il Paese ha visto un moltiplicare di decreti leggi, di leggi e riforme molto discutibili. Proviamo a immaginare di avere, fra qualche anno in Italia o nel nostro territorio, essendo succubi nell’ultimo ventennio di queste pessime riforme sul lavoro e sulle pensioni, una società in cui il 35% dei furti nei negozi e supermercati, sia compiuto dagli anziani.

La costrizione di perdita di dignità umana causa un comportamento non responsabile, equilibrato e misurato. Gli anziani poveri o a rischio di povertà non riescono a cibare le loro famiglie e a pagare i farmaci per curarsi. Con l’iniziativa del 2 aprile la Uil pensionati ha chiesto di tutelare le pensioni in essere, rafforzare la previdenza complementare, di poter andare in pensione con 41 anni di contributi a prescindere dall’età e di prevedere una normativa che favorisca chi compie lavori usuranti. Questo è accaduto nel giorno in cui la disoccupazione è tornata a crescere. Il tasso di disoccupazione in Italia è passato dall’11,6% di gennaio all’11,7% rispetto al mese precedente. Ci sono 97 mila occupati in meno e diminuiscono gli assunti a tempo indeterminato. Nel territorio brindisino, invece, su una popolazione attiva di 264.996 persone, vi è una disoccupazione galoppante che raggiunge il 31,37%, registrante un crollo in particolare nel settore edile. I dati Istat certificano insieme al flop del Jobs Acts, le politiche economiche, finanziarie e d’investimenti errate che hanno colpito il lavoro, le aziende e i lavoratori.

La Uil pensionati territoriale di Brindisi denuncia la situazione drammatica e invita il governo a credere in un nuovo Sistema di relazioni industriali che ponga fiducia in un modello di sviluppo, basato sulla qualità dei processi produttivi e organizzativi e sulla valorizzazione del lavoro. Da qui, secondo il sindacato, vi è la necessità di un Patto sociale che attraverso la contrattazione, sia per la centralità del lavoro e non su posizioni conflittuali tra Capitale e Lavoro e tra Ricchi e Poveri. L’orientamento di una società avanzata non è definibile in un indirizzo settoriale, come il turismo o il terzo settore. Questo è un mito da sfatare perché non è sufficiente se non esiste un sistema unitario per la crescita, perché il valore è solo complementare e perché non essendo esaustivo, è impossibile il raggiungimento e superamento del 12% del Pil. Le Nuove sfide richiedono un modello Inclusivo d’interlocuzione, di contrattazione, di relazioni Industriali e di dialogo per un modello di contrattazione che tuteli il lavoro, i lavoratori e le aziende. Per la Uil pensionati è difficile che si arrivi a una razionale decisione politica se non si tutelino il lavoro e gli assegni di pensione. Il 19 maggio i pensionati scenderanno in Piazza a Roma contro la norma sulla reversibilità. La riforma Fornero ha voluto togliere per fare casse. Per la Uil pensionati non è giusto considerare gli assegni di pensione sotto i 3 mila euro come pensioni d’oro ma solo frutto di contributi versati negli anni.

Per la Uil pensionati le pensioni d’oro partono da 5 mila euro in su. Occorre colpire gli sprechi scandalosi e pensare a ragionare di certezze orientandosi verso la flessibilità in uscita e rassicurare le pensioni ai superstiti. La crescita deve essere orientativa, lungimirante e adiuvante per una politica del credito, per una finanza a servizio del lavoro e del bene comune. Non è lontano il pensiero innovativo politico-culturale, basato sulla vocazione industriale degli anni sessanta, focalizzato sulla ricostruzione del Paese, creante una linea di vita percorribile per il bene comune. Occorre avviare un nuovo di pensiero culturale, innovativo condivisibile di promozione verso un “salto di qualità” di crescita e aperto alle prospettive intergenerazionali tali da cogliere le opportunità senza dissipare ciò che è stato costruito fino ad oggi.    

Il Segretario Territoriale

Tindaro Giunta

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