Confconsumatori: Veneto banca, la beffa continua.
Nei giorni scorsi è stato comunicato il prezzo delle azioni di Veneto Banca che si aggirerà intorno ai 10 centesimi di euro.
Secondo l’avv. Emilio Graziuso, componente del Consiglio Direttivo Nazionale della Confconsumatori, «La fissazione di un prezzo così irrisorio, ha come conseguenza diretta che le azioni detenute dai circa 88.000 azionisti ormai non hanno purtroppo più alcun valore. A questo punto, l’unica alternativa per gli azionisti, rispetto alla perdita totale del capitale investito è avviare il tentativo di mediazione finalizzato alla conciliazione, per poi poter introdurre la causa, laddove la banca non ritenga di voler trovare un accordo stragiudiziale».
Ad oggi, infatti, a seguito delle diffide inoltrate dagli azionisti, la Veneto Banca ha assunto una posizione di chiusura sostenendo la correttezza del proprio operato.
Purtroppo, giunti a questo punto, la Confconsumatori ritiene ormai indispensabile chiedere ai Tribunali civili di accertare l’invalidità dei contratti di acquisto sottoscritti dai risparmiatori, per una serie di ragioni, tra le quali, ad esempio: il valore delle azioni negli scorsi anni non corrispondeva a quello reale; agli azionisti sono stati presentati bilanci che non riflettevano il reale valore del patrimonio netto della banca; le modalità di collocamento in taluni casi hanno violato norme inderogabili che governano la materia; in molti casi sono state vendute azioni a risparmiatori con un profilo di rischio non coerente; in altri casi le azioni sono state venduta in concomitanza con la concessione di prestiti e mutui; in altri casi vi sono stati vizi formali negli adempimenti obbligatori a cui la banca era tenuta.
«I numeri del bilancio approvato lo scorso 05 maggio, i risultati delle ispezioni condotte dalle autorità di vigilanza, le indagini delle Procure sulle vicende della passata gestione, sono alcuni degli elementi oggettivi che confermano la bontà delle tesi sostenute a livello nazionale dalla Confconsumatori e che portano la nostra associazione a non fermarsi di fronte a questo ennesimo e grave caso di risparmio tradito» conclude l’avv. Emilio Graziuso
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