Marco Profilo (Sala Prove Make) commenta il concerto dei Boom Da Bash.
E’ riflettendo a mente fredda che ancora di più possibile mettere a fuoco l’impresa realizzata dai BOOM DA BASH.
E quanto è successo il 17 luglio assume una rilevanza maggiore se si riesce a fare una analisi al netto del provincialismo che spesso caratterizza le diverse opinioni: ok sono nostri concittadini, sono ragazzi che sono cresciuti nelle nostre strade e che portano il nome di Mesagne in giro e di questo ne dobbiamo essere orgogliosi. Ma qui c’è qualcosa di più. Molto di più: un vero e proprio show, una produzione di alto livello che tante star nazionali possono solo sognarselo e i 15.000 euro che il Comune ha investito in questo spettacolo sono più che giusti, anzi mi chiedo pure come possano essere rientrati nelle spese. Aver portato in piazza circa 20.000 persone, aver organizzato uno show di quel tipo, con quel palco e averlo fatto senza nessun intoppo con una organizzazione pressoché perfetta significa essere professionisti, significa essere dei lavoratori prima che artisti, perché con 20.000 persone da tutta la Puglia stipati in una piazza tutto sommato non enorme sarebbe potuto succedere di tutto con problemi di ogni tipo.
Quindi i complimenti vanno innanzitutto al progetto Boom da Bash inteso come produzione complessiva; massimo rispetto per Gianpaolo L'Americano Bellanova, Blazon, Roberto Ignone che spesso sono dietro le quinte ma che sono le fondamenta sulle quali la parte artistica trova la possibilità di esprimersi con libertà e sicurezza: le basi di Mr.Ketra from Boomdabash, ormai affermato producer nazionale, il rap salentino serrato e mai scontato di PAYA' from BOOMDABASH e infine il carisma Biggie Bash che cantando solo voce su chitarra ha messo al tappeto definitivamente tutti coloro che non gli riconoscono una ottima capacità vocale.
Poi sono d’accordo con i Boom da Bash sul fatto che fare musica (anche) per “ragazzini” è una operazione importantissima, fondamentale; io non mi sarei mai innamorato della musica se appena adolescente qualcuno non mi avesse contagiato e suggerito alcune band o artisti. Oltretutto i BdB dal loro palco lanciano tanti messaggi sociali che costringono i più giovani a riflettere e a farsi delle domande, e questo non può che far bene.
Quindi massimo rispetto per questi ragazzi, per questi artisti, per questi lavoratori della musica.
Marco Profilo
(Fonte Facebook)