Uilp sulle nuove pensioni liquidate dall'Inps.
Si assiste impavidi a un crollo delle nuove pensioni liquidate dall’Inps, dovuto alla Legge Fornero.
Abbiamo una società che si basa sui nonni (+24%) che lavorano (mentre i giovani rimangono a casa disoccupati [+ 20%]) e sulle aziende che si affidano a persone sempre più esperte o ai fondi di solidarietà dando lavoro ai giovani apprendisti, solo per pochi mesi, e non agli istituti bancari che agevolano le imprese per creare investimenti e lavoro.
In Puglia il quadro è desolante. Cinque giovani su dieci sono in cerca di lavoro. Il tasso di disoccupazione generale è in aumento e sfiora il 21,5% con oltre 310 mila persone senza occupazione.
Secondo i dati emersi dall’Istituto, nel primo semestre 2016, le nuove pensioni liquidate di vecchiaia, (65 anni e 7 mesi per le donne e 66 anni e 1 mese per gli uomini), sono state 189.851 rispetto alle 287.826 dello stesso periodo dell’anno precedente, mentre gli assegni sociali per gli anziani privi di reddito o con redditi bassi, sono passati da 25.939 a 13.912 subendo un calo del 46,4%.
I dati diffusi dall’Inps, per la Uil pensionati territoriale di Brindisi, confermano ancora una volta, la situazione della condizione preoccupante in cui vivono gli anziani lavoratori, costretti a lavorare senza consegnare opportunità di lavoro ai figli, e i pensionati che resistono a essere ammortizzatori sociali e a mantenersi nelle cure, con pensioni insufficienti, inadeguate per assicurarsi una vita dignitosa.
Il Governo, nonostante i richiami del sindacato, non intende risolvere tale situazione e dare risposte concrete sia ai pensionati in essere, sia ai pensionati futuri che rischiano a loro volta una vecchiaia in povertà, quando sarebbe opportuno invece, separare la spesa previdenziale da quella assistenziale. La Previdenza e l’assistenza sono due settori fondamentali del sistema di protezione sociale. Separare la spesa assistenziale da quella previdenziale non è solo utile in termini contabili e di trasparenza e chiarezza su spese diverse, ma è anche un diritto di equità tra chi ha versato e chi no poiché si evitano le continue riforme e ideologismi mirati da alcuni politologi di basso livello. Il nostro Paese invece ha bisogno di democrazia e di rinascita morale, sociale, economica, finanziaria e fiducia bancaria. La Legge Monti-Fornero sulle pensioni è stata la più gigantesca operazione di cassa fatta sul sistema previdenziale italiano. Sono stati prelevati nel periodo 2012-2020 circa 80 miliardi a danno di lavoratori e pensionati su un sistema giudicato sostenibile da tutte le istituzioni, nazionali e internazionali.
Il vero tema è quello dell’adeguatezza delle pensioni e per risolverla è necessario riportare dentro il sistema previdenziale, una parte consistente delle risorse che vi sono state sottratte.
Questo provvedimento ha causato un effetto recessivo con una diminuzione dei consumi e della domanda interna contribuendo a penalizzare proprio le giovani generazioni e i pensionati.
È indispensabile, secondo la Uil pensionati di Brindisi, varare un taglio delle tasse ai pensionati; l’aliquota media europea è del 12,66%, mentre in Italia è pari al 21% senza contare le tassazioni inerenti alle addizionali locali e regionali, che fanno aumentare significativamente questa percentuale.
Occorre superare le fragilità delle famiglie, dei giovani e dei pensionati orientandosi sulla responsabilità sociale e che sia un volano per lo sviluppo e la sostenibilità delle imprese per il mercato del lavoro. Non bisogna dimenticare gli eventi dirompenti che hanno sovvertito gli assetti sociali, sollevando la prima questione sociale di disoccupati, dei neet e degli esodati, suscitata soprattutto dalla rivoluzione tecnologica e dalla politica ridisegnata dai poteri tecnologici e da quella dei poteri finanziari non solo mondiali ed europei, ma anche di matrice italiana.
Si chiede, per la Uil pensionati, di ripristinare un nuovo modus operandi che crei una "nuova classe sociale” per una nuova corrente di pensiero che rimetta al centro della società il “dare lavoro oggi e domani” finalizzata al futuro del giovane che vuole formarsi una famiglia e avere una pensione previdenziale futura dignitosa.
La via maestra per i pensionati è la reintroduzione di una flessibilità di accesso alla pensione a 62 anni. Il prestito pensionistico presenta molte perplessità oltre ad essere molto oneroso per il lavoratore che perderebbe su mille euro il 6,9% della pensione, cioè il corrispettivo di un importo mensile netto in meno ogni anno.
La necessità è per una crescita intelligente sostenibile e inclusiva, aperta a un futuro che rompa il vuoto e lo stato d’incertezza reale e che sia propositiva per il Bene Comune e condivisibile sulle scelte innovative e di coesione per i sistemi sociali.
La necessità per il sindacato è nella tutela dei diritti del cittadino. Le persone fragili e i giovani non vogliono promesse e senza dialogo tra le Banche, gli Enti locali, le imprese e le famiglie, non è possibile mettere al centro della società “il lavoro” per i giovani.
È il momento quindi, che si riconosca “una nuova classe sociale” in un pensiero orientativo che meriti e che garantisca in particolare il diritto al lavoro per i giovani, anche attraverso il cambio intergenerazionale e che correggendo la Riforma Fornero, possa tutelare le persone fragili e gli anziani.
Non è lontana quell’Italia prosperosa che è passata dalla miseria totale a permettersi di abitare in case confortevoli, mandare i figli all’università e trascorrere le vacanze nelle stagioni estive e invernali.
La Uil pensionati crede che il benessere non sia solo nel passato ma sia possibile anche nel futuro superando il gravame di politiche morali, economiche, finanziarie, bancarie sbagliate dell’ultimo ventennio degli anni novanta che hanno spregiudicato il peso materiale del debito pubblico, il disfacimento morale della società e la stagnazione economica rendendo il nostro Paese a essere incapace di prospettive di sviluppo e a strutturarsi in un sistema sociale sempre più avaro di assistenza, tutele e garanzie.
La nostra idea si fonda sul diritto di avere un Paese democratico, fulcro di valore e risorse, su cui sia possibile fare leva per promuovere la rinascita economica, sociale e civile dell’Italia.
Il segretario responsabile territoriale di Brindisi
Tindaro Giunta