La Magistratura dissequestra il bar e i bagni di Torre Guaceto: opere eseguite a regola d’arte
Dopo un’estate segnata da momenti di tensione, un periodo in cui il Consorzio di Gestione di Torre Guaceto è stato, suo malgrado, accusato di aver operato in sprezzo della Legge,
ora ci ha pensato la Magistratura a ristabilire la verità.
Un breve excursus delle vicende a cui si fa riferimento.
Nella notte tra il 27 ed il 28 luglio scorso, durante servizio ordinario atto alla sistemazione di strutture movibili, ditta incaricata e operatori del Consorzio gestore vengono raggiunti in località Punta Penna Grossa, prima da un privato cittadino carovignese armato di cellulare pronto a scattare foto e girare video clip di “paventati illeciti” in corso. Di seguito giungono sul posto anche gli uomini della Capitaneria di Porto di Brindisi che, dopo aver ricevuto le dovute spiegazioni circa i lavori in atto, diffidano questo Consorzio dal procedere con l’attività.
Il giorno seguente, e quindi il 28 luglio, la Capitaneria di Porto, su mandato della Procura di Brindisi, procede con il sequestro delle opere e quindi del chiosco bar, dei bagni e delle relative pozze imhoff. Le ragioni del sequestro: la presunta assenza di autorizzazioni all’installazione delle strutture.
Strutture aperte al pubblico, nel caso del chiosco bar, strutture pubbliche nel caso dei servizi igienici e quindi a servizio della libera fruizione da parte degli utenti della Riserva.
Va da sé che l’estate 2016 si sia caratterizzata per aver visto i frequentatori di Torre Guaceto quali vittime di notevoli disagi; disagi patiti con maggior forza anche dal Consorzio, che da un lato è stato sottoposto alla gogna mediatica, perché reo di aver compiuto ipotetici illeciti, e dall’altro è stato privato, conseguentemente ai fatti, di ingenti introiti destinati alla Riserva e che sarebbero stati vitali per la gestione e la tutela della stessa.
Oggi, a riapertura ordinaria del Tribunale di Brindisi, il Gip assegnato al caso ha esaminato tutta la documentazione fornita sia da questo Ente, assistito dagli avvocati Ladislao Massari e Stefano Lino, sia dal Pm che ha disposto il sequestro delle strutture e sia dalla Capitaneria di Porto di Brindisi. Ed è stata finalmente ristabilita la verità. Revocando il sequestro come richiesto dai legali del Consorzio e ordinando la restituzione delle opere, il giudice è entrato nel merito del caso ed ha emesso un’ordinanza nella quale è messo nero su bianco che le irregolarità in base alle quali è stato disposto il sequestro del bar e dei bagni di Torre Guaceto sono insussistenti.
Uno stralcio del dispositivo a firma del Gip Paola Liaci: “Quanto alle irregolarità riscontrante in prima battuta e riguardanti il chiosco bar e le fosse imhoff, ritiene il giudicante che, con riferimento al primo, la riduzione in ripristino è stata interrotta proprio a seguito del sequestro preventivo operato d’urgenza dalla polizia giudiziaria e poi convalidato da questo giudice, mentre l’impianto riguardante le seconde risulta eseguito a regola d’arte e comunque nell’ambito delle prescritte autorizzazioni”.
Era tutto regolare ed il Consorzio di Gestione di Torre Guaceto non ha compiuto alcun illecito, anzi, come sottolineato dallo stesso giudice si era adoperato per fornire servizi igienici a tutti i fruitori della Riserva “evidenziando l’uso pubblico e gratuito anche degli spogliatoi”.
Di seguito la dichiarazione del presidente del Consorzio di Gestione di Torre Guaceto, ing. Vincenzo Epifani.
“Grazie all’opera meritoria della Magistratura, il caso sequestri può essere finalmente archiviato, ma è doveroso fare ulteriori precisazioni circa le numerose problematiche che nel corso dell’estate hanno gettato Torre Guaceto nel tritacarne del malcontento e della cattiva informazione. Quando parlo di aree parcheggio in Riserva, non posso non ricordare che a conclusione del precedente mandato di presidente, ho lasciato una Riserva ben organizzata sotto tutti i punti di vista. Quest’anno, in occasione del secondo mandato, mi sono ritrovato in una situazione caotica. Già dai primi giorni dell’insediamento ho lavorato insieme al Consiglio di Amministrazione per la proposta di piani risolutivi e volti al pubblico nell’ambito parcheggi. A questo Ente competeva avanzare proposte, ai Comuni soci decidere quale strada percorrere ed anche la tempistica. Di conseguenza, è mia precisa volontà rispedire al mittente tutte le accuse piovute nell’estate 2016 circa una tardiva e inappropriata gestione delle aree parcheggio. Non solo, voglio sottolineare che siamo già a lavoro per l’individuazione di aree definitive, infatti, ho inserito l’argomento all’ordine del giorno nell’ambio dell’Assemblea dei Soci dello scorso 14 settembre, ma purtroppo il tema non è stato affrontato per questioni di tempo.
Questo non fa altro che evidenziare l’impegno profuso da questo Ente e da me, in prima persona, nella tutela attiva della Riserva di Torre Guaceto e nella realizzazione di opere che la mettano a riparo di ogni tipo di danneggiamento possibile. Al mio attuale insediamento ho trovato una Riserva segnata dagli scarichi di un impianto di depurazione di acque fognarie. Abbiamo lavorato tanto per far sì che l’attività cessasse e il nostro impegno è stato ripagato. La Regione Puglia ha, infatti, accordato a questo Ente un finanziamento per la progettazione di opere per il riutilizzo dei reflui provenienti dall’impianto di depurazione e quindi per l’interruzione dello scarico degli stessi nelle acque della Riserva. La Regione Puglia ha, inoltre, valutato con molto interesse la proposta progettuale e sono attualmente in corso tavoli tecnici per la verifica del relativo finanziamento per un importo pari a 8milioni di euro. Inoltre, in questi giorni stiamo mettendo a frutto l’esperienza sviluppata nel campo della filiera della pesca sostenibile allargando il modello da noi ideato all’interno territorio rientrate nell’area del Gal Alto Salento attraverso proposte relative alle strategie e alle azioni del piano di azione locale (Pal) che il Gal candiderà ai relativi avvisi pubblici della Regione Puglia nei prossimi giorni. Mentre taluni cercano quotidianamente di distruggere la Riserva di Torre Guaceto, noi lavoriamo per salvaguardarla. Ragioni che hanno fatto sì che la Riserva sia stata qualificata quale una delle migliori realtà protette naturalistiche a livello internazionale, che spingono costantemente registi e artisti di fama mondiale, per ultima la cantante Elisa, a scegliere Torre Guaceto quale location per i propri lavori”.
COMUNICAZIONE CONSORZIO DI GESTIONE DI TORRE GUACETO