Uilp: una dissertazione sulla democrazia
L’Italia del nuovo millennio vive, secondo la Uil pensionati di Brindisi, in una Democrazia oligarchica,
dominata dall’illusione di una società complessa, ponderata sulle tesi imperfette della globalizzazione e dell’incertezza di un liberismo, spirito di una “democrazia liquida”.
La metafora utilizzata in quest’ultimo trentennio di una democrazia dissociativa, è completamente opposta al paradigma della democrazia consociativa e comunitaria. I legami di rappresentanza e rappresentatività in una società non coesa al proprio interno, si riducono in conflitti irriducibili, mentre la politica cala il suo sipario interamente in una logica di lotta permanente e di potere fine a se stessa e di contrasto al concetto di Democrazia dove il “potere del pubblico” vige sul “potere pubblico”.
Tutto questo è accaduto dal 1994 fino ad oggi, trascurando nel voler raggiungere il perseguire un percorso di sviluppo integrale, sostenibile e inclusivo nella logica del cambiamento e delle riforme necessarie per il nostro Paese. La definizione della Piattaforma Unitaria Uil, Cgil e Cisl “Cambiare le pensioni - Dare lavoro ai giovani”, ha voluto dare l’avvio al ripensamento di una riforma Monti/Fornero errata nella sua forma strutturale per la richiesta al ripristino di flessibilità per il pensionamento e per rendere più equa la previdenza in Italia, sia per i lavoratori sia per i pensionati.
L’accordo siglato tra Governo e sindacati, in merito agli interventi sul tema previdenziale e all’indomani dell’approvazione in Consiglio dei Ministri della prossima Legge di Bilancio, conferma gli interventi previsti per le pensioni in essere, quali: la no tax area a tutti i pensionati e l’allargamento della platea degli aventi diritto di chi percepisce la quattordicesima, innalzando la soglia di reddito, per godere del beneficio, da 750 € mensili a 1.000 €, interessando circa 1,2 milioni di pensionati, ed al contempo sarà aumentato l’importo dell’assegno a chi già la percepisce. Sono misure importanti che non completano, però, il processo di
riduzione della pressione fiscale sulle pensioni. Ugualmente sono state definite e confermate, seguendo la struttura dell’accordo, gli interventi concordati per reintrodurre una maggiore flessibilità di accesso alla pensione, come la ricongiunzione dei contributi, allargando le maglie della norma sui lavori usuranti.
Sull’Ape sono state, invece, affrontate alcune delle criticità che erano rimaste aperte. Questa misura dà la possibilità ai lavoratori con più di 63 anni di età di lasciare il lavoro con un anticipo massimo di 3 anni e 7 messi sull’età di pensionamento percependo un prestito commisurato alla futura pensione che sarà erogato in 12 dodici mensilità annuali, fino alla maturazione del diritto alla pensione. Tale prestito e gli oneri connessi, interessi ed assicurazione contro il rischio di premorienza, saranno poi restituito in 20 anni dal momento del pensionamento
Per quanto concerne il reddito pensionistico “limite” entro il quale il peso della rata di restituzione sarà pari a zero, il Governo ha accolto le richieste della UIL e degli altri sindacati innalzando tale soglia a 1.500 € lordi di assegno pensionistico; limite che, rispetto a quelli precedentemente ipotizzati, è maggiormente rispondente alla futura realtà previdenziale dei lavoratori che accederanno alla pensione utilizzando l’anticipo pensionistico. Inoltre, accogliendo alcune delle proposte avanzate dai sindacati, il Governo si è impegnato ad inserire nelle categorie dei meritevoli di tutela chi svolge attività lavorativa in mansioni ritenute particolarmente gravose e pesanti, come i lavoratori del settore edile, cava e miniera, gli infermieri di area critica e sala operatoria, gli insegnanti della scuola d’infanzia, gli autisti di mezzi pesanti, macchinisti e personale viaggiante. Il Governo ha specificato, inoltre, che per l’accesso alla prestazione agevolata servirà un’anzianità contributiva di almeno 36 anni, requisito che scenderebbe a 30 anni per i disoccupati, per le persone con disabilità superiore al 74% o per chi assiste un familiare disabile. Su questo aspetto ci impegneremo durante l’iter parlamentare perché tale soglia venga modificata.
È stato comunicato che la sperimentazione dell’Ape inizierà il 1° maggio 2017 e avrà una durata di 2 anni lasciando, in questo modo, ancora aperto il tema della flessibilità in uscita che per essere affrontato nel suo complesso ha bisogno di ulteriori interventi di più ampio respiro. Per questo abbiamo concordato con il Governo di mantenere aperto il confronto anche in materia di sostenibilità delle pensioni future, di previdenza complementare, di valorizzazione del lavoro di cura, di revisione del meccanismo dell’adeguamento alla speranza di vita e di separazione della spesa previdenziale da quella assistenziale. Sul “Recupero della piena indicizzazione” il Governo si è impegnato affinché dal 2019 venga ristabilita la piena perequazione delle pensioni, inoltre si valuterà nel proseguimento del confronto l’utilizzo di un nuovo paniere per l’individuazione dell’indicizzazione che tenga conto in modo più preciso della tipologia dei consumi dei pensionati, da sostituire all’attuale indice che fa riferimento alle Famiglie di Impiegati ed Operai (FOI). Su nostra proposta il governo conferma l’impegno anche a recuperare con un intervento una tantum parte della mancata rivalutazione dovuta ai blocchi di questi anni. Questi interventi, seppur non immediati, per la Uil pensionati territoriale di Brindisi, sono importanti per restituire il potere d’acquisto agli assegni previdenziali. La Uil pensionati nazionale è da tempo che chiede al governo che venga individuato un nuovo indice che tenga anche conto dei consumi per beni e servizi in ambito socio sanitario, consumi che, come si sa, aumentano con il crescere dell’età e possono determinare lo scivolamento verso la povertà delle famiglie di anziani, soprattutto in caso dell’insorgere di patologie croniche e invalidanti e del verificarsi di condizioni di non autosufficienza.
Per il “Cumulo contributivo gratuito”, la Uil pensionati di Brindisi, riferisce quanto è stato accordato che: “Per la maturazione del diritto e dalla misura della pensione, sia anticipata che di vecchiaia, sarà consentito il cumulo gratuito dei contributi maturati in periodi non coincidenti; l’assegno previdenziale sarà così calcolato pro-rata in base alle regole vigenti in ciascuna gestione”. Ciò è al fine di valorizzare ogni contributo versato dai lavoratori nel corso della loro carriera viene introdotta la possibilità di percepire una pensione pro quota da ogni gestione nella quale sono stati versati contributi. Si tratta per la Uil pensionati territoriale, di una possibilità in più per questi lavoratori che non saranno costretti a ricorrere alla totalizzazione con la pensione calcolata per intero con il metodo contributivo se non possono permettersi di pagare gli oneri della ricongiunzione che il Governo Berlusconi nel 2010 rese per tutti onerosa, anche in caso di trasferimento dei contributi all’assicurazione generale obbligatoria dell’Inps e che prima era invece gratuito.
Il Segretario Responsabile Territoriale
Tindaro Giunta