Declassamento Marina Militare: CGIL chiede incontro ai parlamentari brindisini
Dopo i tagli che hanno colpito l’Ente Provincia, la perdita di autonomia dell’Autorità portuale accorpata a Bari, il previsto accorpamento della Camera di Commercio con altre sedi Camerali,
la mancanza di investimenti pubblici per la Cittadella della Ricerca, il riordino ospedaliero della ASL BR che vede il territorio provinciale all’ultimo posto in Puglia nel rapporto posti letto/numero di abitanti, la crisi del sistema industriale e produttivo, la scure si abbatte ora anche sull’Ente Marina Militare.
È di questi giorni, infatti, la decisione dello Stato Maggiore Marina con cui ha decretato unilateralmente il declassamento dell’Ente Marina Militare (denominato Maristanav) Brindisi a Reparto di Taranto.
Lo stupore nasce dal fatto che, non più tardi di due anni fa, lo Stato Maggiore Marina aveva fattivamente manifestato la volontà di voler investire su Brindisi tanto da promuoverla a terza base navale dopo La Spezia e Taranto, riconoscendole autonomia amministrativa rispetto alla base di Taranto-
Il declassamento a reparto di Taranto dell’Ente Marina Militare di Brindisi, stabilito dallo Stato Maggiore Marina, a decorrere dal primo gennaio 2017 rappresenta un ulteriore riprova della scarsa attenzione della c verso il territorio Brindisino – da anni – già martoriato da crisi economica lancinante.
È giunto il momento in cui tutte le rappresentanze politico/istituzionali interessate assumano un ruolo centrale nella programmazione dello sviluppo del territorio per interromperne la sua lenta agonia!
A tal fine si chiede la disponibilità ad un incontro allo scopo di condividere un percorso che punti, nel rispetto del proprio ruolo, a riportare al centro del dibattito politico nazionale le priorità del territorio Brindisino.
Si resta in attesa.
Il SEGRETARIO GENERALE
Antonio Macchia