Macchia (CGIL): lettera alla Asl per la questione degli obiettori di coscienza
Si riporta la lettera aperta inviata da Antonio Macchia, Segretario Generale CGIL al Direttore Generale ASL BR
Oggetto: RISPETTO DELLA LEGGE 194 NELLA ASL BR .
Da diverso tempo la ASL BR è costretta a barcamenarsi fra la corretta applicazione della Legge 194 e il diritto dei medici obiettori di esercitare il loro diritto a non praticare l’interruzione volontaria di gravidanza.
Ultimamente la ASL BR aveva raggiunto un difficile punto di mediazione fra i contrapposti interessi ed aveva previsto le sedute di esecuzione alla L.194 solo su Francavilla Fontana e per una volta a settimana.
Ovviamente questa decisione non soddisfa l’intera platea degli utenti, talvolta costretti a migrazioni e/o a ricorrere soprattutto a strutture private pur di esercitare un diritto sancito per legge, perché come tutti sappiamo l’aborto è praticabile entro termini molto ristretti che non corrispondono alle lunghe liste di attesa generate dalla carenza di personale disposto ad applicare la L.194.
Ferma restando l’obiezione di coscienza che si invoca in virtù di convincimenti politici o religiosi, ciò che non deve più avvenire è la violazione dei diritti previsti per legge quale quello del diritto ad ottenere dal Servizio Sanitario Nazionale un decoroso soccorso, medico, psicologico e logistico.
La Regione Lazio a tal proposito con un concorso fortemente provocatorio ha dimostrato grande apertura mentale, ma soprattutto elasticità nella scelta di accorrere in aiuto a quei cittadini che, pur avendo il diritto di esercitare l’aborto non possono praticarlo perché le strutture sanitarie pubbliche non sono adeguate a raccogliere tutta l’utenza.
Così facendo la Regione Lazio ha assunto due medici che si sono contrattualmente proclamati non obiettori, evitando in questo caso la solita discriminazione a contrario.
Perché è proprio questo quello che ormai succede.
La stragrande maggioranza dei ginecologi (circa il 70% tratto da stime nazionali) si proclama obiettore di coscienza, andando a discriminare tutti quei cittadini che avrebbero bisogno della applicazione della L.194
A questo punto quello che si invoca è un’attenzione particolare verso tale coraggiosa iniziativa della Regione Lazio, affinchè la Puglia ed in questo caso la ASL BR, già pioniera in tante altre iniziative a carattere sociale e politico, voglia rendere effettivamente fruibile il diritto a praticare l’interruzione di gravidanza senza ostacoli dovuti all’altrui convincimento politico.
In definita, lo snodo da cui partire per far rispettare la L 194 , ovvero la libertà delle DONNE di poter effettuare l’interruzione volontaria di gravidanza, può essere quello di indire concorsi, sia per i medici che per il comparto (ostetriche e infermieri), riservati a personale non obiettore di coscienza.
Distinti saluti.
Il Segretario Generale CGIL
F.to Antonio Macchia