CGIL: “Cosa sta accadendo nel Blocco Operatorio dell’Ospedale “Perrino” di Brindisi?”

Il Blocco Operatorio del “Perrino”, da sempre ritenuto un punto di forza e di eccellenza del nosocomio brindisino, da qualche tempo è in profonda sofferenza,

nonostante ultimamente siano arrivati Primari chirurghi di provata esperienza che hanno elevato la qualità della tipologia degli interventi operatori, vedi Ortopedia e Chirurgia Vascolare. Purtroppo se da una parte il Management Aziendale è riuscito ad accaparrarsi la qualità e l’esperienza di questi bravi professionisti, dall’altra c’è da registrare un caos organizzativo nella gestione del personale di Comparto che soprattutto in questa torrida estate, sta mettendo a rischio la corretta funzionalità delle stesse Sale Operatorie:

Dapprima, il cambio del modello organizzativo, abbastanza collaudato, fino a quel momento, avrebbe minato la sicurezza di parte degli Infermieri che con provata esperienza e professionalità, operavano da tantissimi anni in questo delicato ambiente lavorativo. In seguito un numero elevato di domande di trasferimento di Infermieri, presso altre UU.OO., molte delle quali, pare, motivate da disagio o incompatibilità ambientale.

ultimamente, una clamorosa retromarcia sull’attivazione dei turni infermieristici h 24 che da qualche mese stavano contribuendo, se pur a fatica, a rasserenare gli animi del personale interessato e la stressante riattivazione del servizio notturno e festivo, in Pronta Disponibilità, complice anche, a parere della FP CGIL, una grave responsabilità organizzativa della Direzione Medica che non avrebbe previsto e organizzato propedeuticamente un “Piano Emergenza Estivo” con il relativo coinvolgimento delle OO.SS. del Comparto, anche e soprattutto, su questo prioritario e delicato argomento. A seguire, ancora altre domande di trasferimento motivate da disagio ambientale.

Crediamo a questo punto che con senso di responsabilità e senza ipocrisia, bisogna fermarsi un attimo e chiedersi cosa stia veramente accadendo da qualche tempo nel

sistema organizzativo del Blocco Operatorio brindisino. E’ evidente che c’è qualcosa che non quadra: Lavorare in Sala Operatoria è stato da sempre per un infermiere motivo di gratificazione professionale ed il Blocco Operatorio nel suo complesso ha sempre esercitato un “potere” attrattivo per la carriera professionale di tantissimi Infermieri. Oggi, purtroppo, bisogna prendere atto che molti di questi professionisti, troppi, per vari motivi, scappano dalla Sala Operatoria. Vanno via gli Infermieri anziani, i meno anziani e anche i giovani Infermieri che non aspettano neanche il tempo di essere addestrati, né tantomeno, se hanno un forte disagio, si può pretendere di tenerli “sequestrati” per molto tempo, nel Blocco Operatorio, per tutta una serie di motivi che qui, sarebbe troppo lungo spiegare. La FP CGIL, crede che sia giunta l’ora di rivedere invece tutto il sistema organizzativo, intervenendo a monte del problema con un’attenta, seria e responsabile analisi sul perché di tutto questo disagio che allontana gli Infermieri dalla Sala Operatoria del “Perrino”. Lo si deve, prima di tutto al paziente/utente, in qualità di utilizzatore finale delle prestazioni di questi professionisti, lo si deve alla professionalità e allo spirito di abnegazione degli stessi infermieri che ivi operano e lo si deve anche all’intero sistema organizzativo della sanità brindisina.

Il Coord. provinciale Esecutivo Sanità CGIL

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