UIl: separare Previdenza dall'Assistenza e bloccare l'aumento della pensione che rischia di salire a 67 anni.

In momenti com’è il nostro quotidiano, è difficile avere “la capacità di poter sorridere e far sorridere” senza che vi sia il rispetto dei diritti e della dignità, della equità, della sicurezza, del lavoro e giustizia per il cittadino, che sono l’impegno e le vere ragioni della Uil pensionati.

 

Il senso dell’umorismo potrebbe essere vincente, solo nel coraggio di affrontare il cambiamento culturale della post-modernità che poggia nell’integralismo partecipativo tra lavoro-economia-reddito e sicurezza-socio-sanitario. In questo la Uil pensionati territoriale di Brindisi crede e pone attenzione e fiducia nella capacità di un impegno continuo tra le Istituzioni, la politica, gli imprenditori e le parti sociali. I meriti dell’integralismo sono evidenti e in particolare, in questi ultimi mesi, nei protocolli d’intesa del 28 settembre scorso con il Governo sull’impegno d’intesa per la Riforma delle pensioni e nelle nuove contrattazioni sul lavoro. Le rispondenze sono nel garantire oggi e nel futuro il lavoro per il giovani e nel tutelare la pensione separando l’assistenza e la previdenza.

La scelta è in un nuovo orientamento culturale su una politica coerente che sia di sostegno lungimirante e non su lotte fratricide di omerica memoria, molto indicative nella difesa condivisa dei diritti e delle tutele dei cittadini.

Il capitalismo ha prodotto i suoi effetti, purtroppo negativi in una società globale, impegnata nel suo superare il mercato del lavoro, competitiva e balenga. La sua caratteristica è stata nella sua transnazionalità produttiva, distributiva e logistica del mercato, indipendente dalle autorità nazionali, nella gestione degli spazi e dell’economia globale. La sua visione è stata nella produzione del lavoro che crea “valore e plus valore”, ma causa in negatività “disgregazione nei rapporti professionali e precarizzazione delle masse dei lavoratori e lavoratrici” che non sono tutelati nei loro diritti fondamentali come lavoratori.

In Puglia nel 2015 i giovani occupati fuori regioni e all’estero erano 15.379. i sacrifici sono enormi, ma quali sono le prospettive di vita dei genitori anziani o non autosufficienti senza avere più le tutele dei figli a casa? Secondo la Uil pensionati di Brindisi bisognerebbe riflettere molto.

In sanità gli occhi sono puntati sia nel riordino ospedaliero e negli accorpamenti dei reparti sia la prevenzione dagli elementi ambientali che inquinano. 293934 persone nei territori brindisini: Brindisi, Mesagne, Carovigno, San Pietro Vernotico, San Vito dei Normanni, Cellino San Marco e Torchiarolo, tra il gennaio 2000 e il 31 dicembre 2010, sono stati oggetto di malattie oncologiche. Le emissioni industriali del territorio causano un aumento dei casi di tumore, malattie cardiovascolari e respiratorie.

La necessità è nell’attuazione di tutte le misure preventive a tutela della salute dei cittadini anche curandoli non chiudendo ma aprendo Ospedali, esistenti nel territorio, aumentando i posti letto per acuti, post-acuti e lungodegenza per le persone non autosufficienti, promuovendo in tutti gli ospedali, qualità ed eccellenza di cure. Per la Uil pensionati territoriale serve promuovere assistenza di cure agli ammalati e ai disabili dando solidarietà e sussidiarietà verso chi ha bisogno. Nel nuovo integralismo culturale occorre coinvolgere tutti: istituzioni, politici, governo, sindacato, promotori finanziari e industriali.

Il beneficio diventa funzionale non solo nelle risorse economiche anche ai fini previdenziali, ma anche nel rispetto della dignità della persona giovane, adulta, anziana o non autosufficiente. Le sfide sono nel rinnovamento, annullando la povertà. Il dato in Italia, secondo l’Istat, è che 4,74 milioni d’individui sono in povertà assoluta, mentre in povertà relativa, calcolata in base della spesa familiare sui consumi, si trovano 8 milioni 465 mila persone. Il nuovo cammino del protocollo d’intesa tra Governo e sindacato ha considerato la grande debolezza per il presente e il futuro generazionale dei giovani che sono a basso di occupazione e rischiano di non avere una storia contributiva adeguata. L’Ape social potrebbe essere solidale eliminando la precarietà del lavoro e dare uno stimolo in più nell’incremento dei lavori stabili.

Il sindacato chiede di bloccare l’aumento dell’età per la pensione, che rischia di salire a 67 anni, di separare la Previdenza dall’Assistenza e d’invertire le tendenze del Paese che hanno visto come obiettivo quello di fare cassa sui pensionandi e sui pensionati, con conseguenze negative anche per i giovani in cerca di lavoro, che continuamente sono umiliati e che chiedono un lavoro dignitoso e formarsi una famiglia con figli.

Il Segretario Provinciale UILP

Tindaro Giunta

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