Uil: Il Governo del cambiamento blocca l’indicizzazione degli assegni di pensione
Cambiano i governi, ma siamo sempre alle solite con il blocco dell’indicizzazione.
Con i governi sordi, purtroppo, si sfuggono il dialogo e gli impegni intrapresi tra il 2016 e il 2017, ma ancora una volta si vogliono penalizzare i pensionati. La Uil è contraria sia al blocco della perequazione che al conguaglio e per non parlare del recupero dei 2,5 che si recuperano con i tagli dal 2019 al 2021, e questo recupero non deriva dalle pensioni d’oro, ma solo da quelle medio-basse. La Conferma è arrivata con la circolare Inps, numero 44 del 22 marzo scorso. In essa si fa presente che con l’ultima legge di Bilancio, il governo ha bloccato l’indicizzazione delle pensioni per il triennio 2019-2021. Significa che le pensioni non saranno rivalutate in proporzione all’aumento dei prezzi. A causa dei tagli, 2,6 milioni pensionati subiranno una riduzione dei loro assegni di pensione, un taglio che potrà essere di una decina di euro al mese fino a un massimo di 200 euro. Gli assegni di pensione, invece, quelli fino a 1.522 euro lordi avranno un incremento dell’1,1%. Secondo la circolare il blocco dell’indicizzazione pensioni 2019 prevede sette scaglioni: 100% d’indicizzazione per le pensioni fino a 3 volte il minimo Inps (1.522 euro lordi al mese); 97% da 3 a 4 volte il minimo (da 1.522 a 2-029 euro lordi al mese); 77% da 4 a 5volte il minimo (da 2.029 a 2.537 euro lordi al mese); 52% da 5 a 6volte il minimo (da 2.537 a 3.044 euro lordi al mese);47% da 6 a 7 volte il minimo (da 3.044 a 4.059 euro lordi al mese);45% da 8 a 9 volte il minimo (da 4.059 a 4.566 euro lordi al mese);40% d’indicizzazione sulla superiore ai 4566 euro lordi al mese. Le fasce sono costruite in base all’importo della pensione minima 2018, pari a 507,42 e non a quella prevista per il 2019 leggermente superiore e pari a 513,01 euro.
La Uil pensionati, Stu Appia Antica denuncia la totale mancanza di attenzione del governo che continua a mostrarsi sordo rispetto alle istanze dei pensionati, che decurta il dovuto con forme di solidarietà. Il sindacato lancia la sua mobilitazione. La Stu Appia Antica parteciperà il 9 maggio con i suoi pensionati all’Assemblea prevista per il Sud a Napoli, mentre le altre si faranno in contemporanea a Torino per i Nord e a Roma per l’Italia centrale. È prevista una grossa mobilitazione di protesta dei pensionati contro il blocco dell'indicizzazione delle pensioni, tutti insieme e sempre in modo unitario Cgil, Cisl e Uil, per Sabato primo giugno, in Piazza del Popolo a Roma. Con il taglio all’indicizzazione il governo vuole sottrarre somme a chi ha lavorato una vita, non ha nessuna colpa e non vuole essere rapinato. Noi pensionati ci saremo. Siamo per una tassazione fiscale equa, non più penalizzante, perché i pensionati non hanno tutti i vantaggi fiscali dei lavoratori dipendenti. Chiediamo, inoltre, la Separazione dell’Assistenza dalla Previdenza, una Legge per l’Invecchiamento Attivo e una Legge sulla Non Autosufficienza da tanto tempo attesa
Il segretario della Stu Appia Antica