Un airone rosso a Torre Guaceto: il simbolo della natura protetta
Si festeggia oggi a livello globale la Giornata mondiale della Terra,
una ricorrenza dedicata all’importanza della tutela della natura in senso lato. E, in queste ore, assume un valore altamente simbolico l’avvistamento di un airone rosso nella Riserva Naturale dello Stato e Area Marina Protetta di Torre Guaceto.
Questo esemplare è stato visto e fotografato da un addetto al monitoraggio del Consorzio di Gestione, all’interno della palude della Riserva. Lo scatto è eccezionale tanto quanto la stessa presenza dell’animale.
Scrutando l’immagine si può notare che l’airone ha qualcosa nel becco, si tratta di un giovane di natrice dal collare, Natrix natrix, specie che popola la zona umida. L’airone sta mangiando.
Ma per capire perché l’airone si sia fermato proprio a Torre Guaceto, bisogna fare un passo indietro.
In questo periodo, la migrazione primaverile è al culmine. Tutte le specie animali migratrici si stanno affrettando a fare rientro nei Paesi di origine, a nord dell’Europa, per riprodursi. I viaggi che sono costretti ad affrontare sono più o meno lunghi.
Ci sono i migratori a “lungo raggio” e quelli a “breve raggio”. I primi svernano a sud del Sahara e per fare ritorno al luogo in cui sono nati possono arrivare a percorrere anche 20mila chilometri, i secondi svernano attorno al bacino del Mediterraneo ed affrontano, quindi, un viaggio relativamente più breve, ma non meno pericoloso. L’airone rosso è tra questi ultimi.
Per poter migrare, è necessario che gli esemplari posseggano una perfetta forma fisica e che abbiano a disposizione cospicue riserve energetiche immagazzinate sotto forma di grassi.
Le condizioni meteo-climatiche devono essere favorevoli, quindi, necessitano di alta-pressione e venti favorevoli meridionali, ma, spesso, questi mutano repentinamente e sorprendono i migratori. Quando questo accade, i predatori godono dello stato di difficoltà di questi animali ed hanno la meglio sui più deboli e stremati.
Non solo, le infrastrutture costruite dall’uomo aumentano il rischio di volo, il pericolo che, soprattutto di notte o quando c’è nebbia, i migratori impattino contro torri eoliche, linee elettriche e palazzi.
Vista la propria localizzazione, la costa pugliese rappresenta un importante punto di sosta per infinite specie migratrici. Ma la localizzazione non basta affinché gli animali trovino un ambiente adatto per una sosta breve o lunga che sia. E’ necessario che le specie trovino ambienti naturali integri e caratterizzati da alti livelli di biodiversità. Ed è questo il caso di Torre Guaceto.
Come per le specie stanziali che vivono in Riserva, due volte all’anno, quindi, nei periodi delle migrazioni, l’area protetta gioca un ruolo fondamentale nel complicato scenario della migrazione, permette la sopravvivenza di un numero inestimabile di animali, offrendo habitat incontaminati e ricchi di specie. Da qui, la presenza dell’airone rosso.
Questo animale è molto più selettivo dei suoi parenti tra i quali l’airone cinerino che può decidere di fare sosta un po’ ovunque ci sia acqua, l’airone rosso si ferma solo nelle aree umide. Qui fa il carico di cibo e poi riparte per il nord. L’airone rosso è una specie da canneto, vive tra il folto della vegetazione, dove preda rettili, anfibi e invertebrati.
Grazie al caratteristico color ruggine del piumaggio, si mimetizza tra le canne. Giunto nelle zone umide, è importante che l’airone rosso non venga disturbato perché alla prima avvisaglia di pericolo rigurgita quanto sta mangiando e si rimette in volo, debole ed affamato. Viste tutte le sue peculiarità, questa specie trova il suo luogo di sosta prediletto proprio a Torre Guaceto.