Nel sessantotto la chiamavamo Brisca (con il nome d'anagrafe).

L’Associazione “Io Donna” promuove un incontro con Lidia Menapace, partigiana, scrittrice, giornalista, femminista e pacifista, martedì 16 febbraio alle ore 17.30,

nella sala invia De’ Gracchi 41, quartiere Commenda, a Brindisi. Conduce la giornalista Tea Sisto, referente di Libera.

Lidia Menapace si dichiara fortunata per aver partecipato nel corso della sua vita alla Resistenza, al Sessantotto, alla crisi del capitalismo. La sua testimonianza è preziosa per tutte/i, ma soprattutto per i ragazzi e le ragazze affinché siano aiutati/e ad “orientarsi nella modernità confusa e smarrita”.

Lidia Menapace è partigiana, scrittrice, saggista, giornalista, politica, femminista, pacifista.

E’ nata a Novara, il 3 aprile 1924.

La madre è una “ragazza emancipata d’inizio Novecento”, così si autodefiniva, e suo padre un geometra “illuminista senza saperlo”, che portava le figlie bambine a visitare città d’arte. Giovanissima prende parte alla Resistenza partigiana come staffetta, ottenendo il grado di sottotenente che nel Dopoguerra rifiuta, assieme al riconoscimento economico: non ha fatto la guerra come militare e ciò che ha fatto non è monetizzabile.

A soli 21 anni consegue la laurea col massimo dei voti in Letteratura italiana all’Università Cattolica di Milano, e si impegna nei movimenti cattolici, in particolare nella FUCI (Federazione Universitaria Cattolica Italiana), e successivamente nella Democrazia Cristiana.

Nel 1964 si trasferisce a Bolzano, dopo il matrimonio con il medico trentino Nene Menapace, ed è la prima donna eletta nel Consiglio Provinciale di Bolzano e anche la prima donna ad entrare nella Giunta provinciale come assessora alla Sanità, sempre in quella legislatura.

ass. io donna 1 locandina menapace1Insegna all’Università Cattolica, ma le costano la carriera le sue dichiarazioni di marxismo e la partecipazione alla fondazione del quotidiano “il manifesto” (1969), sul quale scriverà regolarmente fino alla metà degli anni Ottanta.

Nel 2006 è eletta al Senato nelle liste di Rifondazione Comunista.

Poco dopo la nascita del governo Prodi è proposta alla presidenza della Commissione Difesa al Senato, gesto considerato un affronto da alcuni elementi della Casa delle Libertà visto il suo antimilitarismo. A scatenare le polemiche, una sua intervista a Francesco Battistini del “Corriere della Sera”, nella quale descrive come inutilmente costose e inquinanti le Frecce Tricolori. La mattina stessa della pubblicazione dell’intervista, al posto della Menapace viene eletto un altro senatore.

Dall’aprile 2011 entra a far parte del Comitato Nazionale ANPI.

L’Associazione “IO DONNA” promuove l’incontro con la scrittrice per confrontarsi con Lei sulle sue esperienze del passato e sul presente.

Associazione “IO DONNA”

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