No al carbone: lettera aperta ai 10220 sostenitori della richiesta indagine epidemiologica.
Ad oltre un anno dalla consegna delle 10220 firme ai rappresentanti di Regione, Provincia, ASL, A.R.P.A. e Comune di Brindisi, constatiamo che ancora nulla è stato fatto. Gli impegni iniziali per il reperimento dei fondi necessari all'avvio dell'indagine epidemiologica sono stati disattesi e non si sono tramutati in atti concreti. Pur avendo, il Comune e la ASL, istituito un tavolo tecnico che, a Dicembre 2012, ha prodotto relazioni dettagliate circa le criticità sanitarie del territorio e diverse proposte
- avvio improcrastinabile delle attività di bonifica del suolo e del sottosuolo, effettuazione di campagne diffuse di campionatori passivi che coinvolgono aree estese della città, attuazione del monitoraggio globale già previsto per Brindisi con il piano di risanamento del 1998, realizzazione del registro delle malformazioni neonatali - non vi è traccia, nel bilancio previsionale 2013 del Comune di Brindisi, del finanziamento per l'indagine epidemiologica; “una svista” del Sindaco e dell'intera maggioranza.
Dal fronte ASL le uniche notizie che emergono dalle recenti cronache giudiziarie, raccontano di un diffuso regime di illegalità in cui l'azienda sanitaria locale opera a scapito della cittadinanza e della sua salute. Già profondamente delusi e attoniti di fronte alla scellerata scelta di chiudere la “questione Micorosa” ponendo una pietra tombale su una bomba ecologica che rimarrà con noi per sempre, emblema dell'incapacità e del malaffare, restiamo scettici in attesa che in Comune colmino la dimenticanza sull'indagine epidemiologica mettendola a bilancio. Diversamente prenderemo atto dell'assenza delle Istituzioni e del solco che le separa dal cittadino ancora una volta lasciato solo, costringendoci a lanciare una raccolta fondi che possa consentire finalmente di scoprire quella scomoda verità sulla nostra salute che nessuno ha il coraggio e forse l'interesse a rendere pubblica.
COMUNICATO STAMPA NO AL CARBONE