Torre Guaceto: apre “Slow Fish” e si festeggia la nascita del presidio della pesca sostenibile
Si è aperta ieri l’edizione 2017 di Slow Fish a Genova, manifestazione Slow Food che collega le realtà virtuose internazionali che operano per la pesca sostenibile in tutto il mondo e coniuga le conoscenze scientifiche con la divulgazione sul tema pesca.
Slow Food Puglia ha allestito un proprio stand grazie all’importante apporto dell’Istituzione regionale e la giornata dell’inaugurazione è stata dedicata all’Area Marina Protetta di Torre Guaceto.
L’obiettivo di Slow Fish è la promozione di una rete internazionale tra gli enti che si occupano di pesca al fine di un miglioramento generalizzato delle condizioni di sfruttamento dei mari e quindi dello sviluppo di una coscienza del consumo sostenibile nell’utente finale: tutti noi.
“E’ un grande onore – ha dichiarato il presidente del Consorzio di Gestione di torre Guaceto, Vincenzo Epifani -, poter rappresentare la Puglia nel mondo quanto a politica di tutela del mare e pesca sostenibile”.
I rappresentanti di Torre Guaceto hanno raccontato il modello di pesca qui ideato ed attuato nell’ambito dell’evento Slow Fish Community grazie al quale le comunità di pesca provenienti da tutti i Paesi del mondo condividono le proprie esperienze ed immaginano insieme come poter migliorare le proprie procedure.
Il protocollo di Torre Guaceto è stato molto apprezzato e grazie al contributo fornito dalle altre delegazioni, tra le quali quelle caraibiche come quelle del Costa Rica e del Messico si è discusso delle politiche adottate nelle aree protette per la gestione della fauna ittica “aliena” che a Torre Guaceto è rappresentata principalmente dal pesce Serra.
Protagonisti indiscussi di ogni forum i pescatori di Torre Guaceto.
Cosimo e Giovanni De Biasi e i fratelli Natola hanno raccontato la loro esperienza alla platea internazionale composta da tecnici e colleghi: “Dobbiamo ammettere che nel 2000 non abbiamo assolutamente apprezzato l’applicazione del modello i pesca pensato dal Consorzio di Gestione di Torre Guaceto. Questo ha portato con sé un fermo pesca di 5 anni, durante i quali non abbiamo potuto lavorare lì dove anni addietro alcuni utilizzavano addirittura le bombe per far venire a galla i pesci. Poi con il tempo abbiamo capito che per lavorare bene bisogna innanzitutto preservarlo il mare e grazie a quanto fatto, oggi la resa di pesca è pari a 2 volte quella che realizzavamo prima dell’applicazione del protocollo”.
La delegazione dei pescatori della Riserva, composta da 5 artigiani carovignesi pesca una sola volta a settimana nell’area C dell’AMP e con reti a tramaglio largo in modo tale preservare dalla cattura i pesci estremamente giovani e che quindi devono ancora riprodursi. Il ché permette la pesca di esemplari di età pari e superiore ai 5 anni e di taglia notevole.
In serata poi è stata la volta della cena-laboratorio dedicata ai prodotti ittici di Torre Guaceto alla quale hanno preso parte anche rappresentanti della Regione Puglia, tra i quali l’assessore agricoltura e pesca, Leonardo Di Gioia che ha testimoniato la presenza ed il sostegno offerto a questa importante manifestazione internazionale dalla Regione Puglia grazie alla quale è stato possibile presentare la nostra regione al mondo in modo originale e facendo leva sulla promozione della cultura della tutela dell’ambiente della quale la protezione del mare è parte integrante.
Quella di ieri è stata una giornata molto importante per l’AMP che, dopo anni di lavoro, ha assistito alla realizzazione di un sogno, quello della nascita del presidio Slow Food della pesca sostenibile di Torre Guaceto.
“Questo ulteriore riconoscimento – ha concluso Epifani -, ci permetterà di valorizzare maggiormente l’attività dei nostri pescatori e di dare una boccata d’ossigeno all’economia locale”
COMUNICAZIONE CONSORZIO DI GESTIONE DI TORRE GUACETO