No al carbone: perché partecipare alla manifestazione del 28 ottobre a Cerano.

Quello che sembra caratterizzare Brindisi, ma non solo, è la disarmante lentezza nelle reazioni da parte dei cittadini e istituzioni, ma soprattutto della politica,

a seguito di fatti accertati che danneggiano le popolazioni.

Sono rimaste inascoltate negli anni le denunce delle associazioni, ignorati gli esposti presentati alla magistratura, disperse le indagini per illegalità di tutti i tipi, ignorate le normative intervenute nel tempo a tutela dell’ambiente e della salute e minimizzati i reati con le poche sentenze emesse. Così come sono rimasti finora sulla carta gli studi scientifici dei ricercatori pubblicati negli anni e poco scalpore sembra aver generato l’ultima indagine epidemiologica conclusa dal Centro Salute e Ambiente regionale. Oppure, molti proclami e nessuna azione concreta, almeno per quanto riguarda una centrale a carbone come quella di Cerano.

“Sono numerose le evidenze scientifiche circa un impatto negativo sulla salute delle popolazioni vicine ad impianti energetici ed in particolare a quelli che hanno come combustibile il carbone” dichiarava l’Ordine dei Medici della provincia di Brindisi in una lettera aperta del 2014. E ancora: “Se la prova del nesso causale esposizioni ambientali/patologie, sotto il profilo della rilevanza penale, è materia che riguarda la magistratura, il processo penale e i suoi attori, il fondamentale principio di prevenzione impone invece a tutta la comunità brindisina, a partire dai protagonisti della scena politico-istituzionale, di adottare e valorizzare politiche di tutela dell’ambiente e della salute pubblica di questa città, incentrate su un cospicuo abbattimento di tutte le sostanze “sospettate” di incidere negativamente sulla salute delle persone”.

Noi oggi aggiungiamo: CHIUDERE, o meglio accelerare la chiusura perché, in verità, la chiusura della centrale di Cerano è già prevista entro il 2030. Ma per noi è troppo tardi. L’ultimo scandalo delle ceneri contaminate è stato davvero troppo. A nostro parere è necessario avviare una politica energetica di Brindisi, che coinvolga anche le Istituzioni regionali e nazionali, atta ad avviare un processo di chiusura di questo impianto - perché non crediamo assolutamente alla favola della riconversione a gas - e avviare in fretta le bonifiche con un valido progetto per il recupero e la rivalorizzazione del territorio.

Per questo vi invitiamo a partecipare alla manifestazione che abbiamo indetto per il 28 ottobre prossimo a partire dalle ore 15.00, nei pressi della centrale di Cerano, chiedendo un vostro contributo attivo. La presenza di singoli cittadini, associazioni ed istituzioni sarebbe un bel segnale per ripartire.

Gianni Delle Gemme

Presidente del comitato No al carbone

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