Torre Guaceto si gemella con l’area marina protetta di Karaburun (Albania)

Il tutto è nato nell’ambito del programma “Sviluppare e rafforzare una gestione efficace delle Aree Specialmente protette d’Importanza Mediterranea (ASPIM)”

del Centro di Attività Regionale per le Aree Specialmente Protette (SPA/RAC), componente del Piano di azione per il Mediterraneo delle Nazioni Unite, ed è stato finanziato dal Ministero dell’Ambiente.

Il piano di gemellaggio mira a sostenere la gestione sostenibile delle Aree Marine Protette del Mediterraneo che sono incluse nell’elenco ASPIM, o potenziali candidati tali, attraverso attività di cooperazione e scambio.

Le Aree Specialmente Protette di Importanza Mediterranea (ASPIM) sono siti caratterizzati da un elevato grado di biodiversità, che hanno habitat particolari, vantano la presenza di specie rare, minacciate o endemiche, o che rivestono un interesse speciale dal punto di vista scientifico, estetico, culturale o educativo, e, elemento molto importate, sono siti gestiti in modo adeguato.

In Italia, le AMP che possono vantare lo status di ASPIM sono solo 10, a fronte di un numero di aree protette a mare pari al triplo, Torre Guaceto è rientra nella decade.

“Le AMP hanno dimostrato di essere uno strumento efficace per conservare la vita marina – hanno dichiarato dal SPA/RAC -, soprattutto, quando contengono aree ben protette ed efficacemente gestite e quando sono organizzate in reti. Inoltre, quando viene mantenuta la diversità biologica, delle AMP beneficiano anche le comunità di riferimento. Ad oggi, molte AMP mediterranee non sono applicate, né gestite, mentre le sfide quotidiane sono in aumento a livello regionale e mondiale. Il Mediterraneo è ricco di tesori ecologici, paesaggistici, storici e culturali, minacciati da una lunga storia di uso umano”.

Per raggiungere con successo i propri obiettivi, le AMP devono essere efficacemente applicate e poter contare su una governance che ben si adatti ai mutamenti naturali e sappia contrastare la pressione antropica sul mare.

Per migliorare la resa delle ASPIM mediterranee, quindi, Ministero dell’Ambiente e SPA/RAC hanno coinvolto nel progetto del gemellaggio 5 paesi del Mediterraneo, in particolare Albania, Algeria, Italia, Slovenia e Tunisia, e 8 AMP, Torre Guaceto è una delle 3 ASPIM scelte in Italia.

L’incontro si è tenuto a Silvi, a Torre del Cerrano e vi hanno partecipato tutti i partners. Il primo gemellaggio sottoscritto è stato quello tra le 2 ASPIM Torre Guaceto e Karaburun-Sazan, area protetta albanese.

Per un periodo di tempo pari a 6 mesi, le due aree protette si interfacceranno con lo scopo di favorire un miglioramento delle rispettive governance.

Nelle prossime settimane, i tecnici del Consorzio raggiungeranno l’Albania ed applicheranno al nuovo contesto i propri strumenti di governance, in modo tale che i colleghi possano osservare sul campo le strategie di tutela e promozione portate avanti a Torre Guaceto.

E’ stato avviato il confronto anche sul tema della protezione delle tartarughe marine e dei delfini per via della mobilità che caratterizza questi animali. L’auspicio è che si arrivi ad una tutela fattiva e globale di queste specie, poiché in questo ambito, così come tutti gli altri, tutelare una porzione di mare e gli animali che ci arrivano, a poco serve, se il resto non viene protetto a dovere.

“E’ particolare motivo di orgoglio per il Consorzio di Gestione di Torre Guaceto e per quanti amano l’area protetta – ha commentato il presidente dell’ente, Mario Tafaro -, il fatto che la Riserva sia stata inclusa in questo progetto di rilievo internazionale. Questo è il frutto del lavoro costante e assiduo svolto da quanti hanno operato e continuano ad operare negli interessi di Torre Guaceto”.

CONSORZIO DI GESTIONE DI TORRE GUACETO

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