Coop il faro: mostra espositiva di oggetti realizzati nel laboratorio di ceramica
Progetto: cicatrici preziose.
Venerdì 14 Febbraio a partire dalle ore 17:00, in via Pacinotti 39, a Mesagne, la Cooperativa sociale Il Faro aprirà le porte alla prima mostra espositiva di oggetti interamente realizzati da donne, accolte in diverse comunità del territorio.
La Cooperativa sociale Il Faro, da ottobre, ha attivato un laboratorio di ceramica e vetro.
Il progetto è stato realizzato grazie alla “Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale”, che ha finanziato questo progetto pensato e scritto per le donne accolte in comunità durante un periodo di vulnerabilità.
Il nome del progetto, CICATRICI PREZIOSE, richiama la tecnica giapponese, grazie alla quale, gli oggetti rotti non vengono gettati, ma restituiti a nuova vita grazie ad un’opera di valorizzazione dei vari pezzi, ri-assemblati con fili d’oro.
Metaforicamente è l’esperienza che si vuole donare alle donne che hanno partecipato e che parteciperanno alle attività del progetto. Ovvero la possibilità di rielaborare episodi della propria vita dandone una nuova prospettiva.
Questa prima fase di progetto ha visto le donne partecipanti riunirsi tutte le mattine, dal lunedì al venerdì, a partire da ottobre, per fruire, contestualmente all’attività pratica e manuale, di nozioni base rispetto al percorso storico che opere d’arte importanti, hanno attraversato e chiedendo poi alle donne di modellarne una loro personalissima versione.
Cicatrici preziose non è semplicemente un laboratorio artistico! Importanti sono le relazioni generate tra lo staff che cura, letteralmente, sotto ogni aspetto, professionale ed emozionale, il laboratorio e le donne che hanno partecipato, ma anche tra le partecipanti stesse. Ognuna con una propria storia, provenienti da comunità diverse del territorio, ma tutte unite dall’entusiasmo che l’opportunità presentata ha generato.
Tutto ciò sarà evidente a chi vorrà unirsi allo staff del laboratorio e del Faro, per la mostra espositiva di tutti gli oggetti creati, a partire dalla lavorazione dell’argilla, passando dalla cottura, e terminando con la decorazione, sempre per mano delle donne partecipanti che, tra pennelli e colori, hanno dato anima e personalizzato tutto ciò che hanno creato.
Il senso della mostra è dare valore e generare autostima in chi si è messo in gioco, con impegno, pazienza e attenzione verso le maestre d’arte e l’educatore che hanno accompagnato in questi mesi il percorso di questa prima parte di progetto.
A breve inizieranno le attività previste per la lavorazione del vetro, un’altra opportunità a favore di donne che vivono un periodo di svantaggio e che grazie all’arte, alla cura, possono contribuire a rimettere insieme i pezzi infranti dell’anima.