La posizione dell’Anpi Nazionale - che condividiamo - su negazionismo, foibe e nuovi attacchi fascisti

La sezione mesagnese "Eugenio Santacesaria" dell'Anpi ci ha inviato un comunicato che volentieri e come nostra prassi pubblichiamo:

 

ROMA – L’Anpi non ci sta a sentirsi accusare di negazionismo sul dramma delle foibe: “Le accuse di negazionismo o riduzionismo sono un clamoroso falso sostenuto da qualcuno a destra che evita di riconoscere i comportamenti criminali del fascismo contro italiani e slavi. Furono i fascisti a parlare di “bonifica etnica” contro la minoranza slovena e croata e a quelle parole fecero seguire violenze, incendi, stragi. Questi sono fatti. Coloro che nascondono o minimizzano tutto ciò sono i veri negazionisti”.

Presidente Nespolo, oggi Casapound ha lanciato una nuova provocazione contro l’Anpi.

Siamo sotto attacco da parecchi giorni. Siamo colpevoli secondo loro di aver organizzato un convegno serio sul tema del giorno del ricordo, a cui hanno partecipato 4 studiosi importanti: Giovanni De Luna, Anna Maria Vinci, Franco Cecotti, Marta Verginella. Molti personaggi della destra che non hanno nemmeno partecipato al congresso si sono affrettati ad accusarci di negazionismo o riduzionismo. Niente di tutto questo: noi abbiamo rispettato il tema del giorno del ricordo.

Gli striscioni appesi da Casapound in varie città italiane

E non è quello delle foibe?

La legge prevede tre momenti. Si occupa di «conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale». Quindi noi non parliamo a vanvera, ci occupiamo quello che è l’oggetto della legge del giorno del ricordo.

Certo però quello delle vittime delle foibe è stato un dramma…

Noi abbiamo sempre manifestato orrore ed esecrazione per l’orrore delle foibe, che non ha alcuna giustificazione ma che deve essere capito e inserito in tutta la vicenda del confine orientale. Sin dagli anni ‘20 fascismo e nazismo hanno imperversato in quelle terre, facendo una campagna di snazionalizzazione. Un’opera accompagnata anche da campi di concentramento, come la risiera di san Sabba, dove comandavano direttamente i nazisti. Ma questo non è negazionismo: se anche una sola persona fosse stata infoibata sarebbe da esecrare.

Per qualcuno la storia delle foibe è quella di una pulizia etnica contro gli italiani.

Credo che parlare di pulizia etnica nei confronti degli italiani in quelle zone non sia corretto. Non li hanno uccisi perché erano italiani, ma perché erano fascisti, perché erano spie. Ci sono finiti anche dei partigiani italiani e sloveni. Non è la pulizia etnica contro gli italiani. E’ violenza dentro una situazione di violenza. Se non ci fosse stato il fascismo, se non ci fosse stata la guerra, non ci sarebbero state le foibe.

Una fiaccolata di Casapound a Torino nel giorno del ricordo

Come valuta gli attacchi che l’Anpi ha ricevuto oggi?

Si tratta di episodi ignobili a cui risponderemo attraverso la magistratura. Ribadisco: non c’è nessun negazionismo o riduzionismo. Abbiamo fatto un convegno importante a Roma con studiosi di rilievo non certo per giustificare le foibe, ma per comprendere. Condanniamo quelle orribili uccisioni ma bisogna comprendere tutto quello che le ha provocate. Da parte di Casapound c’è invece una operazione strumentale: non interessa la conoscenza storica o la pietà umana, ma solo una vergognosa strumentalizzazione delle foibe a proprio uso e consumo, per attaccare gli antifascisti. Lo fanno perché sentono una sponda politica della destra istituzionale. Hanno trovato un argomento che sperano di cavalcare fino all’esasperazione per combattere gli antifascisti.

Come reagirà l’Anpi?

Non ci facciamo certamente intimorire, andiamo avanti, ragioneremo anche di questo tema, ma con una visione ampia e obiettiva. La storia non si scrive con le polemiche, con i colpi di spugna o tirandola da una parte e dall’altra. Si scrive dopo averla studiata, e allora dico a chi infanga l’Anpi: la storia dovete conoscerla e se non volete aprire un libro di storia almeno leggete la legge istitutiva del giorno del ricordo.

Cosa bisogna fare quindi?

Bisogna rispondere senza mettersi sul loro piano. E’ un nostro diritto parlare delle foibe e combattere l’ignoranza. Bisogna combattere questo rigurgito fascista con la cultura, lo studio e la memoria. Noi continueremo ad andare nelle scuole e nelle città a parlare di questi temi.

L'Anpi: "Foibe orrore senza giustificazione, ma veri negazionisti sono quelli che non studiano la storia" https://www.repubblica.it/…/giorno_ricordo_anpi_foibe_casa…/

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