L’altra faccia sociologica della medaglia (di Aldo VAngi)
Ciò che sta accadendo in questi giorni rivaluta il ruolo della famiglia nella nostra società. Spiego perché.
In tutti questi anni si è assistito alla chiusura continua dei presidi ospedalieri locali, concentrando le maggiori attività mediche in provincia. Ciò è avvenuto al nord, al centro ed al sud Italia.
La velocità dell’economia ha comportato un asservimento dell’uomo alla prima e non una necessità della prima a favore del vivere umano. Lavorare è la prima opera umana a discapito di tutto il resto e non una necessità limitata al sostentamento delle persone, oltre al quale rimane la vita con tutti gli affetti personali e familiari. Ciò ha determinato la disgregazione della famiglia, dove ogni componente pensa a sé stesso e non al proprio nucleo familiare od alla società che lo circonda.
Ed allora quando un virus, in un’epoca in cui pensiamo di sapere tutto e di essere onnipotenti, mette in ginocchio, l’economia e la società, e non avendo la medicina per curare le persone, si ricorre alla famiglia.
Le parole d’ordine sono:
RIMANETE A CASA (IN FAMIGLIA), NON USCITE, NON ANDATE AL PRONTO SOCCORSO MA CONTATTATE IL MEDICO DI FAMIGLIA, NON ANDATE A SCUOLA, NON ANDATE IN CHIESA, NON FREQUENTATE LE PALESTRE, NON FREQUENTATE GLI STADI, NON FREQUENTATE LE DISCOTECHE, NON FREQUENTATE LE PISCINE, ECC..
È tutta una indicazione NEGATIVA, al non fare! L’unica positività rimane la FAMIGLIA.
È il momento della sua rivalutazione! Ma è necessario arrivare alle PANDEMIE per capirlo? Perché nei periodi grassi non si investe sulla famiglia e nella sua unità?
Come? Un esempio potrebbe essere questo che indico di seguito, ma non è l’unico, occorre solo avere buon senso!
Considerato che a Mesagne non abbiamo più un Ospedale, e che l’unico Ospedale funzionante con estreme difficoltà in periodi normali è quello di Brindisi (e non vorrei immaginare cosa possa accadere in casi di ulteriore crisi, che non ci auguriamo), e che non possiamo andare al pronto soccorso di Mesagne (o meglio al 118), e che dobbiamo stare a casa ed eventualmente chiamare il medico di famiglia che ci darà le indicazioni necessarie, perché, allora, non investire sul collegamento anche video online tra famiglie e medici, sia per comunicazioni e sia per consigli? E perché non garantire, al predetto fine, alle famiglie più povere un collegamento gratuito WIFI magari con degli hotspot messi a disposizione dal Comune, dalla Provincia o dalla Regione?
Grazie POLITICI per aver rivalutato la FAMIGLIA e se vogliate investire sulla stessa siamo a Vs. disposizione ed aspettiamo, con una certa fretta!
Forum Famiglie Mesagne
Aldo Vangi.