La lotta contro il Coronavirus e la campagna italiana di Russia.
Ancora una volta e, quotidianamente, se sarà necessario, Apulia Diagnostic con i sui laboratori di Apulia Genetics, intende denunciare
gli assurdi (agli occhi del comune cittadino) ritardi della sanità pubblica in generale e di quella locale in particolare, con riferimento al contrasto della diffusione del Coronavirus (Covid-19).
È di oggi la notizia che il Sindaco di Genova abbia liberalizzato la possibilità di effettuare analisi e tamponi a livello privato, così come il governatore Zaia ha disposto e liberalizzato le analisi IgG ed IgM su sangue periferico che permetteranno una più rapida identificazione di un possibile contagio a costi decisamente contenuti.
Apulia Diagnostic non vuole che si facciano i tamponi a tappeto – ovviamente – ma una sana e corretta strategia imporrebbe che almeno tutti i componenti delle forze dell’ordine, gli operatori sanitari e para-sanitari, i dipendenti pubblici, gli operai nelle fabbriche e tutti coloro i quali sono obbligati ad avere contatti con una molteplicità di soggetti possano essere in grado, anche privatamente, di procedere all’esame sia attraverso i tamponi sia attraverso le analisi rapide con prelievo di sangue periferico.
Non ci si può più nascondere dietro le strutture sanitarie sovraccariche o dietro la lentezza della burocrazia, bisogna essere operativi subito. E non è nemmeno una “faccenda per ricchi”, come potrebbe obiettare qualcuno, nascondendosi dietro un perbenismo di opportunità: ad un costo inferiore alle 50 € sarebbe possibile sapere se il nostro organismo abbia sviluppato gli anticorpi al virus, magari dopo essere stati contagiati risultando asintomatici, ricordando che, sono proprio gli asintomatici, i così detti “untori” e causa del propagarsi della pandemia.
Allora Apulia Diagnostic a voce alta ed ogni giorno, se sarà necessario, invita le Istituzioni locali a porre fine alla sudditanza nei confronti di una “sanità politicizzata” per arrivare a quella “sanità utopica” che guarda principalmente la tutela della salute dei cittadini senza alcuna distinzione.
Procedendo di questo passo ed insistendo nell’attuale immobilismo, si rischia di affrontare la pandemia da Coronavirus come i nostri militari, nel 1942, sono stati costretti ad affrontare la Campagna italiana di Russia: con le “scarpe di cartone”.