Lettera Forum delle Associazioni Familiari di Puglia in relazione al c.d. “D.L. Rilancio”.
Il Decreto-legge n. 34/2020 (c.d. “dl Rilancio”) riserva alla famiglia un ruolo assolutamente marginale
non solo per l’assenza di un indirizzo di politica familiare ma anche perché, pur essendo caratterizzato quale strumento di contrasto all’emergenza economica dovuta alla pandemia di Covid-19, non tiene adeguatamente conto delle reali necessità dei nuclei familiari, nemmeno sotto il profilo assistenziale.
Il rapporto Istat 2019 sulla povertà assoluta in Italia conferma nell’anno 2018 “un’incidenza di povertà assoluta più elevata tra le famiglie con un maggior numero di componenti…La povertà, inoltre, aumenta in presenza di figli conviventi, soprattutto se minori….. Rispetto alla tipologia familiare, l’incidenza di povertà assoluta aumenta al crescere del numero di minori presenti in famiglia”.
Nel DL Rilancio i carichi familiari vengono ampiamente sottovalutati. Le misure previste non tengono adeguatamente conto del concreto stato delle famiglie italiane prevedendo di fatto limiti all’entità dell’aiuto legati al numero dei figli o a tetti economici parametrati all’ISEE, peraltro non previsti nella generalità degli altri sussidi (bonus baby-sitter, efficientamento energetico, mobilità sostenibile).
I dati sono chiari: secondo un’indagine IPSOS, all’interno di un campione rappresentativo, solo l’1% delle coppie ha fatto ricorso ad aiuti esterni nel corso della Fase 1 per la cura dei figli; l’Ufficio parlamentare di bilancio ha scritto chiaramente che il 70,6% degli aiuti previsti dal DL Rilancio andrà a lavoratori dipendenti, escludendo quelle famiglie che hanno il maggior numero di bambini piccoli e di coppie che vorrebbero mettere al mondo un figlio; il Centro studi della Camera dei Deputati ha riferito di come gli indici di equivalenza del R.E.M. penalizzino le famiglie con minori.
Pertanto, il Forum delle associazioni familiari ha elaborato alcune proposte di emendamenti al decreto-legge in questione, che si possono suddividere in 5 gruppi:
- a) Modifiche alla disciplina dei congedi parentali e al bonus baby-sitter;
- b) Modifiche all’ammontare delle indennità spettanti ai lavoratori autonomi, stagionali ecc…;
- c) Modifiche per l’erogazione del Reddito di emergenza (Rem);
- d) Modifiche alla disciplina del c.d. ‘bonus turismo’;
- e) Integrazione dei fondi a disposizione delle scuole paritarie.
- A) Modifiche alla disciplina dei congedi parentali e al bonus baby-sitter
Le proposte del Forum partono da una constatazione oggettiva: in origine, il congedo parentale aggiuntivo previsto dal Governo doveva sopperire ad un periodo di chiusura delle scuole al massimo di 20-25 giorni, per cui un congedo aggiuntivo di 15 giorni (al 50% della retribuzione per chi ha figli sotto i 12 anni) poteva apparire congruo.
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Successivamente l’emergenza epidemiologica ha imposto la chiusura prolungata delle scuole fino al termine dell’anno scolastico, per complessive circa 12 settimane.
Di fatto, il congedo aggiuntivo di 15 giorni e quello di ulteriori 15 giorni stabilito dal decreto Rilancio risultano insufficienti a coprire le esigenze delle famiglie che si sono trovate a dover affrontare il problema della gestione dei figli minori di 12 anni fino al termine dell’anno scolastico.
Pertanto, si propone di estendere il congedo aggiuntivo ad almeno 40 giorni. Inoltre, nell’impossibilità di lasciare i figli minori di 12 anni da soli a casa, anche per la didattica a distanza, la maggior parte dei lavoratori e lavoratrici per i quali è previsto il congedo hanno utilizzato giorni di ferie, che non potranno impiegare nel prossimo mese di agosto. Per cui si chiede che il congedo aggiuntivo possa essere utilizzato fino al prossimo 31 agosto anziché 31 luglio.
Infine, considerato che il 50% della retribuzione è una soglia molto bassa, si chiede di aumentare la retribuzione percepita per il periodo di congedo aggiuntivo al 75%.
Il bonus baby-sitter, fissato in 1200 euro, che possono essere impiegati anche per i centriestivi e simili, non tiene conto delle famiglie con più figli: se 1200 euro possono sembrare adeguati per un solo figlio, per chi ha due o più figli la somma è affatto insufficiente. Si propone dunque di aumentare tale limite di 300 euro per ciascun figlio dal secondo in su.
Si è tenuto conto altresì della possibilità di sostenere con il medesimo bonus, in alternativa all’utilizzo della baby-sitter, gli eventuali costi per la frequenza dei centri estivi che, a loro volta, hanno notevoli ulteriori costi sia per la realizzazione di adeguati sistemi di sicurezza sanitaria che per il necessario distanziamento sociale che costringe ad una inevitabile riduzione o suddivisione dei bambini con il conseguente ricorso ad un maggior numero di assistenti/animatori.
- B) Modifiche all’ammontare delle indennità spettanti ai lavoratori autonomi
Il Governo ha stabilito di erogare un’indennità ai lavoratori autonomi. Tale indennità è uguale per tutti, sia per chi ha carichi familiari sia per chi è single. Al riguardo si ritiene necessario che l’indennità sia maggiorata di 200 euro per ciascun figlio a carico, in osservanza al più elementare principio di equità.
- C) Modifiche ai requisiti per l’accesso al Reddito di emergenza (Rem);
Lo strumento del Reddito di emergenza (Rem) serve ad aiutare le famiglie che non hanno avuto diritto all’indennità di 600 euro, che non hanno avuto altre entrate nei mesi di marzo ed aprile o che per altri motivi sono rimaste escluse dagli aiuti erogati nel decreto-legge di marzo (n. 18/2020). Si accede al Rem in base a determinati requisiti.
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Anche con riguardo al Rem non sono previsti accorgimenti che diano adeguato valore ai carichi familiari, poiché per dargli una quantificazione si utilizza la scala di equivalenza del Reddito di cittadinanza che è peggiorativa rispetto a quella Isee.
Sono state quindi proposte più opzioni: innalzando il valore del patrimonio mobiliare, sostituendo semplicemente la scala di equivalenza del reddito di cittadinanza con la scala di equivalenza Isee, infine indicando un ammontare minimo di base (600€) al quale applicare i parametri di equivalenza indicati nello stesso articolo.
Poiché il DL prevede inoltre, che i pensionati (soprattutto con pensione di reversibilità irrisoria) non possono accedere al Rem, si propone che chi ha una pensione di reversibilità inferiore al minimo del Rem possa accedere per la differenza tra quanto percepisce di pensione e il Rem medesimo.
- D) Modifiche alla disciplina del c.d. “bonus vacanze”
Come già per il bonus baby-sitter e per le indennità ai lavoratori autonomi e liberi professionisti, anche con riguardo al bonus vacanze non si è tenuto conto dei carichi familiari nell’individuazione dell’ammontare spettante alle famiglie.
Si propone che il bonus vacanze sia concesso in una misura uguale per ciascun familiare a carico e che il limite reddituale per poterne avere diritto sia maggiorato per tener conto in modo più aderente delle reali condizioni delle famiglie.
- E) Integrazione dei fondi a disposizione delle scuole paritarie.
Come noto, i decreti di marzo e quello in oggetto prevedono che siano concessi dei fondi anche alle scuole paritarie per far fronte alle conseguenze dell’emergenza sanitaria (per le mancate entrate, le mancate nuove iscrizioni, per adeguare le strutture alle esigenze di sicurezza in materia di salute etc.). Si constata che i fondi per le scuole pubbliche e quelli per le paritarie sono profondamente sbilanciati a favore delle prime, senza una reale proporzione tra studenti che frequentano le scuole statali e quelle paritarie. Ciò, nonostante entrambi i tipi di istituzioni scolastiche facciano parte del sistema nazionale di istruzione, ex legge n, 62/2000.
Si è proposto pertanto che i fondi per le scuole paritarie, per le finalità di cui sopra, siano aumentati corrispondentemente ad un più ragionevole rapporto tra alunni della scuola pubblica e di quella paritaria.
Si auspica che le proposte del Forum vengano accolte dal Parlamento al fine di realizzare nel nostro Paese l’equità orizzontale reclamata e sostenuta dall’associazionismo familiare.
Un problema tecnico del nostro Provider ha ritardato la pubblicazione dell’articolo. Chiediamo scusa all’Associazione Forum delle Famiglie ed ai nostri lettori.