Chiude l'Alveare, la sede diventa magazzino per un'attività di ristorazione.

Oggi l’Alveare chiude, abbiamo “liberato” la sede della nostra associazione, che diventerà magazzino di un’attività di ristorazione.

Mette tristezza immaginare uno spazio che è stato vissuto da centinaia di persone e animato da decine di eventi, ridotto a deposito di tavoli, sedie, casse di birra.

Un amico sottolineava quanto ciò non sia singolare: gli spazi associativi e culturali chiudono, per essere divorati dalla fame del ristorantificio selvaggio.

È questo il “modello di sviluppo” turistico e culturale, del centro storico e della nostra città?

Lo abbiamo chiesto, per l’ennesima volta, a chi questi processi dovrebbe governarli e indirizzarli.

Lo abbiamo chiesto al sindaco Toni Matarrelli e all’assessore alla cultura Marco Calò, assieme ad altre associazioni, nell’incontro della Consulta della Cultura.

Siamo curiosi di scoprire se gli impegni presi si tradurranno in azioni concrete e immediate, o se anche a questo giro partirà il valzer degli alibi.

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