I locali dell'Associazione Cabiria al centro di chiarimenti di Anna Rita Pinto e Marco Calò.
La questione di Piazza Orsini del Balzo ha avuto un seguito con un comunicato
di Anna Rita Pinto in mattinata e con una nota di Marco Calò consigliere per la Cultura nel tardo pomeriggio.
Le riportiamo di seguito.
Anna Rita Pinto:
Questa notte ho avuto la leggerezza di scrivere un post di pancia che ovviamente ha scatenato un putiferio tanto che ne è scaturito un articolo sul giornale. Dunque è mio dovere scrivere un comunicato stampa agli stessi, che invierò a breve, per chiarire un paio di aspetti. Pur rimanendo ferma sulla mia posizione riguardo l’attenzione che le istituzioni dovrebbero avere verso le associazioni che tanto danno ai territori che abitano, è mio dovere però “scagionare” da ogni responsabilità terze persone. In primis il proprietario dell’immobile che occupiamo con un regolare contratto e che tanto ci è venuto incontro in questi anni chiedendoci un affitto assolutamente inferiore rispetto al valore del locale, fino ad esonerarci dal pagamento dei canoni durante il lokdown e per cui gli sono grata. In secondo luogo Gian Dello Monaco reo solo di aver avuto poca delicatezza nei nostri confronti oscurando il nostro ingresso con le cabane e per aver pubblicato le foto dei nostri interni facendoci sentire così già con un piede fuori ancor prima del dovuto. Per il resto voglio chiarire che nessuno ci ha sfrattato. E’ semplicemente accaduto che qualcuno come il signor Dellomonaco ha avuto il coraggio di investire anche in questo delicato momento di crisi e qualcun altro come il proprietario ha accolto una proposta contro la quale noi non potevamo competere. È la dura legge del mercato e non possiamo farci nulla. Detto ciò prego tutti i nostri sostenitori di appoggiarci civilmente a difesa della cultura affinché essa non muoia ma non di boicottare due imprenditori che stanno solo tentando di fare il loro lavoro nel migliore dei modi e ai quali Cabiria augura lunga vita, come a chiunque tenti di rimanere a galla in questo difficile momento. Per quanto riguarda inoltre il richiamo alle istituzioni voglio essere fiduciosa nell'operato che questa amministrazione, guidata dal sindaco Matarrelli si propone di avere, che per la prima volta nella storia di questa città ha deciso di istituire un bando per la concessione di alcuni immobili comunali alle associazioni realmente attive. Spero vivamente che questo diventi un altro segno concreto e tangibile a favore della cultura e di questa città che avanza.
Marco Calò:
Sento il dovere di fare chiarezza su una serie di commenti e valutazioni che si leggono in queste ore su Facebook circa la mancanza di spazi per le associazioni culturali, la presunta cattiva gestione di Piazza Orsini, sulla mancanza di politiche culturali.
Non intendo menzionare tutti gli appuntamenti legati alla cultura che hanno accompagnato l'estate dal 1° luglio alla metà di settembre (rassegne letterarie, festival di corto, Cinema d'Autore, Meff, Teatro, altri appuntamenti in partnership con il Teatro Pubblico Pugliese veramente tanto altro ancora) perché credo che sia sempre e solo la nostra Comunità a dover giudicare la qualità dell'offerta culturale.
Penso sia, invece, doveroso ricordare che è stata già pubblicata una manifestazione di interesse finalizzata alla assegnazione di alcuni immobili di proprietà comunale alle associazioni che operano nel settore culturale, alla quale farà seguito la pubblicazione del bando. Reputo utile anche un'altra riflessione: se Piazza Orsini rappresenta un tesoro inestimabile per questa Città, al tempo stesso non si può comprimere l'iniziativa privata, pur potendo darsi come giusto obiettivo quello di contemperarla con l'interesse pubblico a fruire al meglio e tutti di questo spazio meraviglioso.
Ricordiamolo, perché è necessario: in tempi di Covid, avevamo il dovere di non abbandonare i nostri operatori economici, ma credo che abbiamo cercato con ogni sforzo di supportare quotidianamente anche le nostre associazioni, che da anni animano - con merito e talento riconosciuti - il nostro territorio. Sarebbero quantomeno immeritate accuse che si discostassero di troppo, nella sostanza, da questa esternazione.
Anna Rita , Gino, Giuseppe , Marco e tanti altri conoscono quanta passione e quanto sacrificio abbiamo messo in campo per fare di Mesagne ormai una meta turistica conosciuta ed apprezzata. Siamo a metà dell'opera, c'è tanta strada da fare e non lasceremo da solo chi ha creduto in questo sogno, che lentamente sta diventando consapevolezza.
Le difficoltà ci sono e ci saranno ma non mollate e non molliamo nemmeno noi.