Coronavirus: con un nuovo lockdown e il dilagare degli abusivi gli acconciatori e le estetiste rischiano la chiusura definitiva.
Il lockdown dei mesi scorsi ha provocato un aumento degli abusivi nei settori dell’acconciatura e dei centri estetici
in cui operano 130.000 imprese con 263.000 addetti sull’intero territorio nazionale. Secondo Confartigianato nazionale il tasso di irregolarità in questi comparti è del 26,3%, rispetto alla media del 15,5% del lavoro irregolare nel totale delle attività economiche. Si tratta di soggetti che si improvvisano parrucchieri ed estetisti ma non ne posseggono i requisiti professionali e non rispettano le norme di sicurezza per poter svolgere l’attività.
Confartigianato lancia l’allarme in tutto il territorio su questo fenomeno di “sommerso” che, oltre a rappresentare una forma di concorrenza sleale nei confronti degli imprenditori regolari, soprattutto in questa fase di emergenza sanitaria legata al Covid-19 costituisce un pericolo per la salute delle persone.
Confartigianato ha calcolato che l’effetto combinato di mancati ricavi a causa della chiusura dei mesi scorsi (9 marzo – 18 maggio) e abusivismo ha già causato alle imprese di acconciatura e di estetica una perdita economica pari al 18,1% del fatturato annuo e pesanti ripercussioni anche sull’occupazione, i mancati ricavi, infatti, stanno definitivamente mettendo a rischio il lavoro di tutti gli addetti del settore, ormai quasi tutti a rischio di licenziamento qualora non dovesse concedersi una nuova cassaintegrazione per questo fine di anno.
Confartigianato Benessere, che rappresenta i saloni di acconciatura e i centri estetici, può affermare che con il codice di autoregolamentazione che le nostre imprese stanno applicando rigorosamente, con maggiore scrupolosità dai giorni in cui si è ultimamente registrato l’aumento dei contagi, è garantita al 100% la sicurezza dei clienti, degli stessi imprenditori e dei loro dipendenti
Si tratta di misure organizzative e igienico-sanitarie che integrano le disposizioni emanate dal Governo e dalla nostra Regione Puglia per il contenimento del Covid-19.
Ricordiamo che le condizioni indicate da Confartigianato Benessere prevedono, tra l’altro lo svolgimento delle attività esclusivamente su appuntamento, il distanziamento delle postazioni, meccanismi di rotazione della clientela per limitarne la permanenza nei centri, utilizzo di dispositivi di protezione individuale, sanificazione degli ambienti.
Grazie a tali comportamenti la nostra categoria sinora non è stata interessata da misure restrittive, nessuna delle nostre attività è risultata irregolare durante i controlli effettuati in questi mesi, il rischio che corriamo è di subire riduzioni di orari e di giorni lavorativi esclusivamente per colpa degli abusivi.
Infatti, contrariamente a quanto viene rispettato in tutti i laboratori dei nostri associati, i soggetti che svolgono abusivamente tali attività, che riteniamo tra i responsabili della diffusione del virus, sia nel caso essi stessi risultino contagiati asintomatici che nel caso dovessero recarsi presso l’abitazione di una cliente contagiata, rappresentano i “vettori” ideali del virus, per questo chiediamo ai Sindaci, agli Assessori alle attività produttive di tutti i Comuni ed alle Autorità sanitarie di incrementare i controlli e le azioni di sensibilizzazione nei confronti della cittadinanza con campagne informative mirate.
Brindisi, lì 23 ottobre 2020
Il Vicepresidente Confartigianato Brindisi Il Direttore Prov.le Confartigianato Brindisi
Michele Padula Teodoro Piscopiello