ConfIMI: riaprire immediatamente le scuole, per dare un senso alla vita dei nostri ragazzi, restituendo del tempo prezioso ai genitori”
Così, il Presidente di Confimi Industria Puglia Sergio Ventricelli, all’indomani dell’annuncio della Regione
di sospendere le attività didattiche in presenza.
"Riaprire immediatamente le scuole, per dare un senso culturale e sociale alla vita dei no- stri ragazzi e restituire tempo prezioso ai loro genitori impegnati a lavorare, evitando peri- colosi momenti di depressione sociale”. Così Sergio Ventricelli - presidente di Confimi Puglia (foto) - all’indomani della decisone della Regione di sospendere le attività didatti- che in presenza. Noi imprenditori - continua Ventricelli - abbiamo vissuto la pandemia con tanta apprensione, perché per noi la cosa più difficile è lavorare senza programmazione. Stiamo cercando di fare del nostro meglio, ma non è facile, ci sono settori che hanno ri- sentito maggiormente dell’emergenza, eppure con sforzi sovrumani, siamo riusciti a far quadrare i conti, anche con l’aiuto dei nostri collaboratori che oggi, con le scuole chiuse, sono disperati.
La nostra comunità scolastica nei mesi scorsi ha lavorato tantissimo, per preparare le scuole alla riapertura. Dimostrando spirito di sacrificio e responsabilità. Quei luoghi sono, probabilmente, tra i più sicuri in assoluto, come dimostrano le continue santi- ficazioni effettuate da molte delle nostre aziende associate. Chiudere è grave, per gli stu- denti e per le famiglie, dunque anche per le aziende, che non possono rinunciare alle pro- prie risorse. Bisognava intervenire questa estate, preparandoci al meglio a una pressoché certa seconda ondata, invece si è preferito consegnare alla comunità internazionale una cartolina di una regione bella e sicura dove far approdare turisti di tutto il mondo”. Infine, l’appello di Ventricelli alle istituzioni: “Si riaprano al più presto le scuole e si intervenga in altra direzione, potenziando il sistema sanitario regionale, scaglionando i turni lavorativi nei settori che possono lavorare in orari diversi dai tradizionali, e moltiplicando il lavoro da remoto per i dipendenti pubblici”.