Rilanciare e promuovere i vini della DOP Brindisi.
Finanziato il progetto del Consorzio.
Il consorzio di tutela della DOP Brindisi, assieme ai consorzi del Salice e del primitivo di Manduria e con il contributo dell’università del Salento, ha partecipato, nell’ambito dei contratti di distretto, al progetto “Radici virtuose” presentato dal Distretto Agroalimentare di Qualità Jonico Salentino (DAJS) per la rigenerazione dell’agricoltura nei territori colpiti dalla Xilella. Il progetto è stato reso ammissibile e nei giorni scorsi è stato finanziato grazie anche all’impegno della già ministra Teresa Bellanova che lo ha sostenuto sin dall’inizio.
Si tratta di un progetto che per quanto riguarda il consorzio Dop Brindisi ha una importanza decisiva per il suo rilancio e per la promozione di un territorio da tempo vocato alla vitivinicoltura.
L’obiettivo specifico delle iniziative di promozione è di accrescere la riconoscibilità della DOP Brindisi, facendo leva sui valori della specificità, della sostenibilità, della salubrità e del piacere, che accrescono nel consumatore finale la percezione della qualità del vino e del suo valore aggiunto.
A tale scopo, il consorzio intende rafforzare la propria posizione nei mercati target comunicando, in particolare, il territorio di riferimento e gli stessi aspetti economici, sociali, etici della produzione vitivinicola.
Allo stesso tempo intende promuovere le esperienze collegate al prodotto e fruibili nel territorio di origine (attraverso azioni di marketing e comunicazione come, ad esempio, la realizzazione di tour anche virtuali visionabili con Visori per la realtà virtuale) al fine di costruire nella mente del consumatore finale la sovrapposizione identitaria tra cibo, vino e luoghi, che ha fatto la fortuna di altre regioni vitivinicole (come la Franciacorta).
Per questa ragione sfrutterà sia la partecipazione ad eventi di settore di richiamo nazionale ed internazionale, sia l’organizzazione di eventi propri che prevedono il coinvolgimento di professionisti del settore, i media e gli appassionati.
Al contrario, la diffusione sugli utilizzi in cucina proposti per la DOP sarà oggetto di iniziative di divulgazione scientifica attraverso i moderni canali di comunicazione online, come i social network che consentiranno di raggiungere un pubblico più ampio.
Il finanziamento è di 600.000 euro e si articolerà con interventi nei prossimi 30 mesi in direzione della valorizzazione e promozione dei vini DOP Brindisi e dei territori interessati (agro di Brindisi e di Mesagne).
Le azioni del progetto sono rivolte a:
-promuovere il Brindisi doc attraverso il territorio e del territorio (l’areale Brindisi/Mesagne) attraverso il vino;
-mostrare il territorio e il suo vino come “stile di vita”, luogo di storia e bellezza che investe nel futuro (sostenibilità), una terra benedetta dalla luce, dal sole, dal mare (es. in un calice del vino di Brindisi c'è la luce dell'adriatico);
-divulgare informazioni scientifiche su aspetti nutrizionali attraverso la collaborazione con organismi di ricerca;
-affermare l’importanza della sostenibilità ambientale, economica e sociale del settore del vino;
-raccontare uno stile di vita sostenibile, un “modello di vita da assaggiare” attraverso la storia dei luoghi, delle persone;
-promuovere e rilanciare i territori ricadenti nell’area della dop attraverso l’enoturismo, eventi locali che coinvolgono le comunità del territorio;
-creare un’identificazione tra territorio e prodotto attraverso campagne pubblicitarie, sviluppo di immagini evocative anche attraverso l’utilizzo di chef, influencer, giornalisti, etc.
Raccontare uno stile di vita sostenibile non è solo vincente verso il consumatore ma contribuisce anche a crearlo e ad accrescere un modello del genere.
Attraverso il vino del territorio e del territorio del vino si intende costruire un sentimento spinto ad aderire ad un'immagine di sé e ad una fiducia nel futuro.
Il consorzio della DOP Brindisi si coordinerà con gli altri consorzi per iniziative comuni tese a valorizzare il Salento come terra di vini da assaggiare, conoscere e visitare.
Il format narrativo si articolerà con storie di contrade, cultivar, personaggi, esperienze per unire in modo non didascalico, territorio, vino, arte, cultura, storia, sostenibilità, innovazione.
L’asse del progetto è quello del contributo che il territorio e il vino di Brindisi deve dare alla “Rigenerazione dell’agricoltura salentina” colpita dalla Xilella. Ma rigenerare non ha a che fare solo con la xilella, rigenerare significa anche “dare nuova vita a luoghi e tradizioni”, che è quello che le cantine fanno con i vigneti, le masserie, i terreni, i borghi e il vino stesso che, attraverso l'innovazione tecnologica, ha raggiunto nuovi livelli di qualità.
Il consorzio di tutela Brindisi Doc con questo progetto svilupperà un'azione di recupero, di restituzione della bellezza dei paesaggi di vigne, di perseguimento dell'eccellenza in termini di gusto e qualità dei vini di Brindisi, laddove la percezione della qualità (intesa in questa prospettiva integrata e multiforme) aumenta la competitività del prodotto.
Insomma un’azione progettata e definita per mostrare e raccontare la storia e l'evoluzione sostenibile del territorio attraverso il vino.
Spetta adesso anche al Comune di Brindisi e di Mesagne, tra l’altro, soci onorari del Consorzio, saper cogliere questa opportunità per riconsiderare il ruolo che la vitivinicoltura del territorio e la Doc Brindisi può avere per lo sviluppo e l’attrattività turistica ed enogastronomica delle loro città.
Angelo Maci
Presidente Consorzio Doc Brindisi
Carmine Dipietrangelo
Vicepresidente Consorzio Doc Brindisi
(nella foto: Angelo Maci)