Il PATTO per la SALUTE: leggere insieme e conoscere meglio un capolavoro italiano da realizzare fra il 2014 e il 2016

Venerdì, 25 Luglio 2014, ore 18.30 – 20.00 Chiostro del Convento dei Cappuccini - Mesagne 

Aggiornamento dei Livelli Essenziali Assistenza (LEA), umanizzazione delle cure, sblocco del turn over per assumere, revisione del ticket, riorganizzazione degli ospedali, potenziamento della medicina del territorio, … Ecco i alcuni dei tratti salienti del mitico Patto per la Salute.

(http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/patto

_salute/Conferenza_SR.pdf), cioè un concreto accordo programmatico-finanziario per la Salute siglato pochi giorni fa (10_07_2014) tra Governo e Regioni. L’intesa delinea il nuovo volto del Sistema Sanitario Nazionale (SSN), fiaccato negli anni da conti in rosso.

Da un lato bisogna far quadrare i conti e dall’altro bisogna raggiungere traguardi ambiziosi, fra cui migliorare la qualità dei servizi, ridurre gli sprechi, erogare prestazioni sanitarie efficienti e rendere i Sistemi Sanitari Regionali (SSR) più uniformi.

 

Per il Ministero della Salute questi sono elementi essenziali per rendere il servizio sanitario “sostenibile” di fronte a nuove sfide quali l’invecchiamento della popolazione, la disponibilità di farmaci sempre più efficaci ma costosi, la medicina personalizzata. Per poter arrivare a tali standard, il Patto per la Salute prevede per i prossimi 3 anni un aumento degli investimenti.

Per la Salute dei Cittadini, il Governo ha stanziato per il 2014 quasi 110 miliardi di €che supereranno i 115 miliardi di € nel 2016. Inoltre, i risparmi scaturiti dalla maggiore efficienza del Patto per la Salute rimarranno alle regioni per scopi sanitari.

Per una visione della Salute al passo coi tempi, la persona ritorna al centro dell’attenzione per cui sia le Regioni che le Province autonome, secondo il patto, devono attuare interventi di umanizzazione in ambito sanitario, migliorando gli aspetti strutturali, organizzativi e relazionali dell’assistenza, secondo ambiti prioritari di intervento e promuovendo un modello di assistenza territoriale più vicina alle necessità dei cittadini.

Pertanto, le Regioni istituiranno strutture di medicina convenzionata (privata), integrata con personale del SSN (pubblica): le UCCP (Unità Complesse di Cure Primarie) e le AFT (Aggregazioni Funzionali Territoriali) per i centri al di sotto dei trentamila abitanti, al fine di assicurare l’erogazione di prestazioni (medicina generale, assistenza infermieristica, attività territoriale ambulatoriale e domiciliare), nonché l’accessibilità all’assistenza territoriale tutti i giorni, per 24 ore. Per ridurre i ricoveri inappropriati e realizzare percorsi di deospedalizzazione il Ministero vuol creare i Presidi Territoriali e gli Ospedali di Comunità.

Anche la Ricerca ha grande rilevanza, secondo ilPatto per la Salute in quanto essa è “parte integrante delle attività del SSN, poiché è fondamentale per garantire ai Cittadini una Sanità che risponda in modo efficace, efficiente e sostenibile ai reali bisogni di assistenza e cura”. Di fatto, è la triade RICERCA, FORMAZIONE e ASSISTENZA.

 

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