L'Istituto di grafologia forense chiude le attività in Mesagne. I motivi spiegati nel comunicato.

Correva l’anno 2000 e il 24 giugno Mesagne registrava per la prima volta un evento insolito per la città: un convegno nazionale specifico e settoriale che impegnava quelli che furono definiti all’epoca “operatori del diritto” ossia avvocati, magistrati, docenti universitari, grafologi. Perché a Mesagne? Si pensò all’epoca di fare una azione di legalità con una tecnica nuova e comunque condivisa da qualche altro operatore turistico mesagnese: l’occupazione degli spazi comuni allo scopo di “bonificare” i luoghi da una presenza massiccia di persone non certo di gradimento e che erano contigui alla criminalità organizzata.

All’epoca il Sindaco Damiano Franco espresse tutto l’apprezzamento per quel che avevamo realizzato e l’on Cosimo Faggiano condivise con una sua presenza l’azione di sollecito culturale e nello stesso tempo di legalità strisciante per la nostra città.

 

Non furono affissi manifesti, non c’erano pubblicità di sorta. L’Amministrazione comunale in modo discreto aveva concesso il Patrocinio e per la prima volta il Castello comunale si animò di una luce diversa con l’utilizzo dell’Auditorium del Castello per le relazioni e l’androne per un Catering che permise la degustazione di cibi locali. Il tutto in forma privata con la partecipazione di molti cittadini mesagnesi a titolo gratuito.

E per realizzare il tutto, gestito dall’Istituto di Grafologia Forense, i grafologi si tassarono di una quota molto sostenuta che permetteva la presenza di autorevoli rappresentanti del settore giuridico con tutto quanto potesse essere di impedimento o addirittura di semplice disagio.

Fu allora che in molti di noi a Mesagne capirono che si poteva sfruttare il luogo, il centro storico che nell’ultimo decennio del secolo scorso poteva a rinascere ed essere luogo di incontro, accogliente, ben disposto logisticamente e nello stesso tempo ricco di interesse storico culturale con i propri monumenti, con le proprie chiese con le proprie bellezze architettoniche.

All’epoca c’erano solamente gli alberghi 2P-Blue’s Roses e Castello. Molti ospiti venivano portati in Alberghi di Brindisi con navette ed auto personali.

E quell’esperienza, ogni due anni, si è ripetuta fino ai giorni nostri.

Il 12-13-14 settembre si è celebrato l’VIII Convegno Nazionale con presenze di relatori provenienti dalla Grecia, dalla Romania e dalla Polonia ed abbiamo ripercorso un “momento di legalità” a modo nostro occupando con discrezione ma massicciamente i luoghi di incontro di Mesagne dislocati in tutto il centro storico. Certo la situazione è diversa rispetto a quella di tre lustri fa ma abbiamo continuato lo stesso perché l’indotto del nostro Convegno ha mosso per un paio di giorni l’economia locale con l’occupazione di Alberghi e B&B per qualche centinaio di presenze con la frequentazione in gran parte dei ristoranti e pizzerie del centro storico e la conseguente richiesta di molte centinaia di coperti e acquisto il sabato sera ed il lunedì mattina di molti prodotti enogastronomici.

Ed abbiamo anche sentito espressioni di soddisfazione da parte degli operatori commerciali mesagnesi i quali da molti anni ritengono questo Convegno come l’unico “evento” degno di nota che raggruppa gente da provenienze le più disparate con il solo comune denominatore di appartenere all’area culturale del diritto (avvocati, periti, magistrati ecc…) e che fa vivere la città sotto un aspetto diverso!

Gli organizzatori del Convegno avevano chiesto il patrocinio con l’esonero del solo pagamento di fitto dell’Auditorium e versando all’economato quanto dovuto per l’utilizzo dell’androne del Castello, così come fatto in tutte le altre edizioni, e ne abbiamo ricevuto dopo mesi di tergiversazione un netto rifiuto e solo poche settimane prima della manifestazione. A seguire chiariremo anche le modalità seguite per non pagare fitti di locali comunali (estate mesagnese docet!).

Come logica conseguenza siamo stati nella impossibilità di trasferire altrove il Convegno ma abbiamo respinto il patrocinio morale stesso e nel contempo comunicato che da parte nostra vi era un netto rifiuto per una qualsiasi ed ipotetica partecipazione dell’Amministrazione Comunale allo stesso Convegno

Era il meno di quel che poteva essere fatto.

Ma per la serata organizzata in onore degli ospiti il 13 settembre abbiamo invitato l’Assessore allo Spettacolo e Turismo avv. Gianfrancesco Castrignanò e la sua famiglia perché personalmente si rendesse conto di quanto era stato realizzato, quale fosse il peso turistico dal punto di vista economico per la città ed i movimenti economici posti in essere.

Il consuntivo non occorre che venga fatto da noi. Basta sfogliare i social network per verificare come Mesagne viene menzionata e segnalata non solo in Italia.

L’Istituto continuerà la sua attività culturale ma, nostro malgrado, senza alcuna futura presenza in Mesagne fino a quando rimarrà in carica questa Amministrazione comunale.

Insieme a noi, riteniamo che ci sia un nutrito gruppo di persone che desideri una Mesagne diversa con amministratori che sappiano cosa significhi un “evento” per la città, ne apprezzino i risultati e ne sfruttino l’indotto.

Il coordinamento dell'I.G.F.

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